Trump si vanta di aver rilanciato gli Usa ma i sondaggi e il caso Epstein spaventano la Casa Bianca: il nuovo episodio di “Nel Caso Te Lo Fossi Perso”

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Trump ha festeggiato i primi sei mesi di mandato da quando si è insediato alla Casa Bianca. In un post su Truth si è autocelebrato, ha parlato di "sei mesi straordinari" e ha esaltato quanto fatto finora. Al punto da sostenere di "aver rilanciato" gli Stati Uniti, che fino a un anno fa, a detta sua, erano un Paese "morto".
Insomma stando alle dichiarazione di Trump, da quando è stato rieletto negli Usa va tutto a gonfie vele. In realtà, le cose sembrano andare diversamente rispetto a quanto il tycoon vuole far credere. In parte lo dimostrano i sondaggi, che lo danno in netto calo rispetto a qualche mese fa. Mentre il caso legato a Jeffrey Epstein – il finanziere condannato per abusi sessuali e morto suicida in carcere nel 2019 – rischia di creargli non pochi problemi (anche tra i suoi stessi sostenitori). Finora il presidente statunitense è sopravvissuto a diversi scandali, ma quest'ultimo – nonostante Trump non risulti formalmente accusato di alcun reato – sembra tenere in tensione la Casa Bianca. La pubblicazione da parte del Wall Street Journal del presunto biglietto osé indirizzato dal tycoon a Epstein per il suo compleanno e risalente al 2003 ha riportato l'attenzione sul caso. Sebbene il presidente lo abbia bocciato come un "falso", la lettera ha alimentato nuovi sospetti e domande sulla natura del loro rapporto e sul suo possibile coinvolgimento nei traffici di Epstein.
Scandali a parte, come dicevamo, Trump ha rivendicato grandi risultati. Ma in realtà il bilancio di questi primi sei mesi non sembra particolarmente positivo. Sul fronte internazionale i grandi conflitti che prometteva di risolvere nel giro di 24 ore, in Ucraina e Medio Oriente, proseguono mietendo altre vittime, mentre sul versante economico la politica dei dazi immobilizza i mercati e minaccia gli equilibri commerciali con partner storici come l'Unione europea. Come se non bastasse, pure sul fronte interno le politiche della sua amministrazione non sembrano convincere più i cittadini americani come agli inizi. A risentire di tutto questo sono gli indici di popolarità e gradimento nei confronti dell'operato del tycoon, ai minimi dal suo insediamento.
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