Tensione Usa – Russia: Obama pronto a schierare missili in Europa?

In pieno stile deterrenza nucleare, la strategia d’attacco e contrattacco nucleare messe in atto, nel corso della Guerra fredda, per scoraggiare ogni aggressione da parte delle varie potenze mondiali nemiche, gli Stati Uniti starebbero pensando di contrastare la Russia a spese dell’Europa tornando a schierare missili da crociera a medio raggio nel vecchio continente. E’ una delle alternative al vaglio del Pentagono, scrive il Wall Street Journal, che molto ricorda la crisi degli Euromissili del 1979, che vide gli Usa insediare in diversi basi europee, in Italia a Sigonella in Sicilia, centinaia di missili Irbm Pershing- 2 e da crociera Bgm-109 Tomahawk. All’epoca si trattò di un replica ai missili SS-20 sovietici puntati da Leonid Breznev contro le capitali europei, sulla base della dottrina del MAD (mutual assured destruction, “distruzione reciproca assicurata”), che doveva appunto dissuadere dall’uso di armi, specialmente atomiche, con il loro stesso incremento.
Associated Press precisa a Washington si stanno prendendo in considerazione tre opzioni per una risposta militare agli armamenti del Cremlino: lo sviluppo di mezzi di difesa, attacchi preventivi sugli stessi armamenti che violano il Trattato e "la possibilità di un attacco nucleare sui centri industriali" del nemico. Qualche mese fa l'assistente del capo del Pentagono sulle questioni nucleari, Robert Scher, aveva precisato che per "attacchi preventivi" si intendeva la possibilità di un attacco contro i missili situati in Russia che violano il Trattato. Un altro rappresentante del Dipartimento della Difesa USA, Brian McKeon, aveva sottolineato alla fine dello scorso anno che tale ipotesi implica la possibilità di diffusione in Europa di missili da crociera terrestri. “L’amministrazione sta considerando uno ampio spettro di potenziali risposte militari alle violazioni in corso da parte russa del trattato INF“, ha detto il portavoce del Pentagono, il tenente colonnello Joe Sowers, sottolineando che “tutte le opzioni prese in considerazione sono tese ad assicurare che la Russia non acquisisca alcun significo vantaggio militare dalle stesse violazioni” .