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Taglia la pancia dell’amica ancora viva per rubarle il feto: condannata, rischia la pena di morte

La 29enne aveva simulato la gravidanza e pensava di poter far passare quel bimbo come suo e non ha esitato ad accanirsi sull’amica 21enne.
A cura di Antonio Palma
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Taylor Parker (a destra) e Reagan Simmons (a sinistra)
Taylor Parker (a destra) e Reagan Simmons (a sinistra)

Colpevole di omicidio capitale, è questa la sentenza emessa nelle scorse ore e che potrebbe costare la pena di morte a Taylor Rene Parker, la 29enne che ha squartato la pancia dell’amica 21enne Reagan Simmons-Hancock per rubarle il feto che aveva in grembo nell'ottobre di due anni fa.

“Le prove non sono mai state così chiare. Lei è una bugiarda, una manipolatrice, e ora ne sarà ritenuta responsabile", ha dichiarato l'assistente del procuratore distrettuale Lauren Richards che ha sostenuto l’accusa davanti alla giuria della contea di Bowie, nel nord-est del Texas.

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I pubblici ministeri fin dall’inizio hanno puntato al reato più grave di omicidio chiedendo la pena di morte per l’imputata, anche se i giurati possono optare ora per l'ergastolo senza condizionale.

Nell’arringa finale il procuratore ha ricordato alla giuria come la 21enne sia stata picchiata alla testa con tale forza che i colpi le hanno compresso il cranio nel cervello. L’accusa però ha tenuto a sottolineare il fatto che fosse ancora viva quando l’assassina le ha tagliato la pancia per portarle via il bimbo.

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Il verdetto della giuria, composta da sei uomini e sei donne, è arrivato dopo tre settimane di testimonianze a volte raccapriccianti.

"Il dolore che Reagan deve aver provato quando Taylor ha iniziato a tagliarle l'addome, dall'anca all'anca… indescrivibile", ha dichiarato il procuratore Richards, aggiungendo: “Non è stata una morte rapida. Lei continuava a tagliare".

Secondo quanto ricostruito dall’accusa, Taylor Parker, aveva programmato tutto, credendo così di poter far passare quel bimbo come suo dopo aver simulato una gravidanza prima del delitto.

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La difesa ha cercato di derubricare l'accusa a omicidio non aggravato sostenendo che il bambino in grembo non era vivo in modo da respingere l'accusa di rapimento. I pubblici ministeri invece hanno affermato che diversi professionisti medici hanno testimoniato che il bambino aveva un battito cardiaco quando è nato.

Alla base di tutto, secondo l’accusa, la volontà di Taylor Parker di dare un figlio al fidanzato. “Taylor Parker ha interpretato decine di ruoli mettendo in scena uno spettacolo. Ha interpretato una ragazza di campagna, che voleva fare la cosa giusta con la terra della sua famiglia. Ha interpretato un'ereditiera milionaria… ha interpretato una ragazza incinta. Non si arrende mai" ha dichiarato Richard.

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La data in cui avrebbe maturato l’omicidio per gli inquirenti è il 16 settembre 2020. Quel giorno l’ex marito aveva inviato una email ai conoscenti dicendo che stava simulando la gravidanza: “È stato da quel giorno che ha iniziato a pensare come trovare un bambino".

Quando è stato letto il verdetto di colpevolezza, Parker non ha mostrato alcuna emozione.

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