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Guerra in Ucraina

Stuprate 25 donne dai soldati russi in uno scantinato a Bucha, alcune sono incinte: “Ecco le prove”

Si moltiplicano le testimonianze di donne ucraine che sarebbero state stuprate dai soldati russi durante la guerra. I racconti raccolti dalla BBC: “Circa 25 ragazze e donne tra i 14 e i 24 anni sono state sistematicamente violentate durante l’occupazione nel seminterrato di una casa a Bucha. Nove di loro sono incinte”.
A cura di Ida Artiaco
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A Bucha non solo cadaveri per strada, fosse comuni e stanze delle torture. I soldati russi si sarebbero resi protagonisti anche di stupri e violenze sessuali ai danni delle donne ucraine nei giorni in cui occupavano la città a Nord di Kiev. A confermarlo è stata Sima Sami Bahous, direttrice delle Nazioni Unite per le donne parlando al Consiglio di Sicurezza e Kateryna Cherepacha, presidente del gruppo per i diritti umani La Strada Ukraine,  secondo la quale la linea della sua organizzazione aveva ricevuto nove chiamate per accuse contro le truppe di Mosca, oltre ad una serie di denunce via Telegram.

Il difensore civico ucraino per i diritti umani Lyudmyla Denisova afferma che stanno documentando molti casi di violenze sessuali. "Circa 25 ragazze e donne tra i 14 e i 24 anni sono state sistematicamente violentate durante l'occupazione nel seminterrato di una casa a Bucha. Nove di loro sono incinte", ha detto. "I soldati russi hanno detto loro che le avrebbero violentate al punto da non avrebbero mai più voluto alcun contatto sessuale con nessun uomo, per impedire loro di avere figli ucraini", come ha specificato alla BBC, aggiungendo: "Una donna di 25 anni ci ha chiamato per dirci che sua sorella di 16 è stata violentata nella strada di fronte alla loro abitazione. Ha detto che urlavano che ciò sarebbe successo a tutte le prostitute naziste".

Casi di stupri sono stati documentati non solo a Bucha. Tra le varie testimonianze raccolte negli ultimi giorni, ci sono proprio quelle della giornalista dell'emittente inglese Yogita Limaye, che in un lungo reportage pubblicato nelle scorse ha raccontato la storia di Anna, nome di fantasia, definendola una delle "prove di stupri contro donne ucraine dai soldati invasori". La donna ha ricordato che nel suo paesino di campagna a 70 chilometri da Kiev il 7 marzo scorso un soldato straniero è entrato nella sua casa: "Puntandomi contro un'arma mi ha portato in un'altra casa. Mi ha detto: togliti i vestiti o ti sparo. Continuava a minacciarmi di uccidermi. Poi ha cominciato a stuprarmi". Il soldato era un giovane ceceno alleato delle forze russe. "Mentre mi stuprava sono entrati altri quattro soldati. Ho pensato, sono finita. Invece lo hanno portato via e non l'ho più visto", ha aggiunto. Poco più distante sulla stessa strada, i vicini raccontano di un'altra donna del posto, quarantenne, stuprata e uccisa dallo stesso uomo che poi si era diretto a casa di Anna. In un angolo uno specchio con una scritta di rossetto: "Torturata da ignoti, seppellita da soldati russi". Oksana, una vicina, ha detto sempre alla BBC che la scritta è opera dei soldati russi che hanno trovato la donna morta e l'hanno seppellita.

Un altro caso è sotto inchiesta in un villaggio a 50 chilometri da Kiev. Andrii Nebytov, capo della polizia regionale, ha dichiarato che il 9 marzo un gruppo di soldati russi è entrato nella casa di una giovane coppia, ha ucciso il marito che protestava, ha stuprato ripetutamente la moglie minacciandola di far male al figlioletto se avesse resistito, hanno sparato ai cani di casa e hanno bruciato la villetta. La donna è poi fuggita con il bambino. Il vice rappresentate russo alle Nazioni Unite, Dmitry Polyansky, ha affermato che il suo paese non stava muovendo guerra alla popolazione civile, ma che l'Ucraina e i suoi alleati volevano "ritrarre i soldati russi come sadici e stupratori".

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