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“Stupidi i giornalisti di Charlie Hebdo”: l’editoriale choc del Financial Times

Secondo quanto si legge in un editoriale del Financial Times pubblicato nello stesso giorno della strage nella redazione di Charlie Hebdo, i giornalisti e i vignettisti si sarebbero comportanti in modo “stupido”. Secondo il quotidiano è sbagliato provocare i musulmani.
A cura di Susanna Picone
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Nel giorno del “vile attentato” – così lo ha definito il presidente Francois Hollande – avvenuto nella redazione parigina del giornale satirico Charlie Hebdo, sul sito del Financial Times è apparso un editoriale sulla vicenda secondo il quale i giornalisti e i vignettisti vittime dell’attacco si sarebbero comportanti in maniera “stupida”. Insomma, nello stesso giorno della strage in cui a Parigi sono state ammazzate alcune delle firme più importanti – tra cui anche il direttore – del giornale satirico, il quotidiano afferma che serviva buon senso e che è sbagliato provocare i musulmani. Secondo il giornale della City, il francese Charlie Hebdo ha peccato di “stupidità editoriale” attaccando l'Islam.

L’editoriale del FT – “Anche se il magazine si ferma poco prima degli insulti veri e propri, non è comunque il più convincente campione della libertà di espressione”, è quanto si legge ancora nell’editoriale del Financial Times. Un editoriale, comunque, che non intende giustificare quanto accaduto questa mattina a Parigi. “Con questo non si vogliono minimamente giustificare gli assassini – si legge infatti sul Financial Times – è solo per dire che sarebbe utile un po’ di buon senso nelle pubblicazioni che pretendono di sostenere la libertà quando invece provocano i musulmani”.

Dodici le persone uccise a Parigi – Questa mattina, una manciata di minuti prima del feroce attacco, il settimanale satirico aveva pubblicato sul profilo Twitter una vignetta su Abu Bakr al-Baghdadi, leader dello Stato islamico. Gli assalitori, stando al racconto di alcuni testimoni, hanno aperto il fuoco gridando: “Vendicheremo il Profeta” e “Allah u Akbar” (Allah è grande). Dodici le persone che sono rimaste uccise: un addetto alla portineria, otto giornalisti, uno dei poliziotti assegnati alla protezione del direttore Charb e un invitato alla riunione di redazione, che si trovavano all'interno, più un altro poliziotto accorso dopo la sparatoria e colpito sul marciapiede di fronte all'edificio.

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