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Strage di Parigi: Ludovic Boumbas, morto per salvare la vita a un’amica

L’uomo ha fatto da scudo con il suo corpo e salvato la vita a una sua amica. La donna ora sarebbe fuori pericolo.
A cura di D. F.
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UPDATE ore 18.15 – La donna salvata dal gesto eroico di Ludovic Boumbas sarebbe stata ferita a un braccio. In un primo momento le sue condizioni avrebbero destato non poche preoccupazioni ma ora l'allarme sarebbe rientrato e, stando a quanto riferisce l'Agence d'information d'Afrique Centrale, la donna sarebbe uscita dal coma.

Quando venerdì sera Ludovic Boumbas è uscito di casa di certo non poteva immaginare quello che sarebbe accaduto di lì a poche ore nella sua Parigi. L'uomo dove  raggiungere un'amica e festeggiare il suo compleanno al ristorante la Bella Equipe. Ed è proprio lì che la sua vita è finita, in un modo eroico che gli sta valendo gli omaggi di migliaia di francesi sui social network. Ludovic, infatti, ha fatto con il suo corpo scudo a una sua amica ed è stato colpito in modo letale da un proiettile. La donna, invece, lotta tra la vita e la morte in un ospedale della "Ville Lumiere".

A Ludovic Boumbas oggi viene giustamente tributato l'appellativo di eroe e qualcuno è pronto a scommettere che se avesse potuto con il suo corpo avrebbe fatto da scudo a tutti i proiettili che sono piovuti nel locale: “Amava viaggiare per il mondo e soprattutto amava la gente. Era un buono”, lo ricorda un suo conoscente. Quella sera Ludovic ella a La Bella Equipe per festeggiare il trentacinquesimo compleanno di Houda. Il suo nome, insieme a quello della sorella Halima e degli altri due invitati Bashir e Khaled, figura ora nell'elenco delle 19 persone uccise al 92 di rue de Charonne.

Tra i presenti quella sera nel ristorante La Bella Equipe anche Romain Ranouil, che vi lavorava ed è stato costretto ad assistere alla carneficina, vedendo morire amici, colleghi, semplici commensali. In quei momenti di paura Romain però non è scappato, ma è rimasto nel locale per provare a soccorrere le vittime e, quando non era possibile, dedicare a loro qualche parola di conforto: “Penso che nessuno dovrebbe morire da solo, così sono andato a stringere le loro mani, a parlare con loro”, ha raccontato al Daily Mail. Una di loro aveva solo vent’anni e una ferita che lasciava presagire il peggio: “Mi sono inginocchiato e le ho parlato. Le ho detto di non muoversi e di fare respiri profondi. Lei non si lamentava, mi fissava negli occhi e a un certo punto lo sguardo si spense. Ricorderò quegli occhi per il resto della mia vita”.

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