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Strage Berlino, la polizia tedesca avvertì l’Italia a maggio: “Fermate Amri, è pericoloso”

Le autorità tedesche chiesero a quelle del resto d’Europa di fermare Anis Amri, soggetto di cui era già stata scoperta la pericolosità. Arrestato a Berlino un 40enne tunisino, presunto contatto dell’uomo ucciso in Italia.
A cura di Davide Falcioni
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Anis Amri, l'attentatore di Berlino.
Anis Amri, l’attentatore di Berlino.

L'attentato al mercatino di Natale di Berlino poteva essere evitato? Molto probabilmente sì, se le indicazioni della polizia tedesca della scorsa primavera fossero state rispettate dalle autorità di tutta Europa: il 10 maggio scorso, infatti, "la polizia criminale del Nordreno-Vestfalia classifica Anis Amri come individuo pericoloso". Lo rivela l'emittente televisiva Wdr, spiegando che da Berlino arrivò chiaramente un segnale di allarme alle forze dell'ordine degli altri paesi, Italia compresa, con una precisa richiesta: qualora Amri fosse stato controllato in strada e identificato, avrebbe dovuto essere trattenuto e segnalato alle autorità tedesche. Dal 10 maggio scorso, ben sette mesi fa, il nome di Anis Amri era stato cerchiato di rosso e inserito in una rete di radicali islamisti da tenere attentamente sotto controllo.

Come mai, in sette mesi, nessuna polizia europea è riuscita a fermare Anis Amri? E' la domanda alla quale stanno tentando di rispondere gli inquirenti tedeschi, che finora avrebbero ricostruito intorno all'autore dell'attentato di Berlino due solide reti di contatti. Una in Germania, l'altra in Italia. Stando a quanto riporta il Corriere, la ricostruzione dei movimenti dell'uomo passa attraverso un telefono cellulare: tra i nomi della rubrica ci sarebbe anche quello di Boban Simeonovic, 36 anni, serbo-tedesco, residente a Dortmund, arrestato lo scorso novembre nell'ambito di un'inchiesta antiterrorismo e considerato dagli investigatori un vero e proprio guru della jihad per Anis Amri. Fu Simeonovic a curare la sua preparazione fisica del tunisino, fortemente intenzionato a imbarcarsi per la Siria per combattere nelle truppe del Califfato.

Perché non abbia mai dato seguito ai suoi piani è ignoto: quel che è certo è che Amri ha deciso di ripiegare organizzando un attacco terroristico nel cuore della Germania, là dove non sarebbe stato un martire qualsiasi ma sarebbe in qualche modo stato consegnato alla storia.

Arrestato a Berlino presunto complice di Amri – Nell'ambito delle indagini sull'attentato di Amri è stato arrestato a Berlino un tunisino di 40 anni. Lo ha confermato la procura generale, come riporta la Dpa. L'uomo è sospettato di essere “un presunto contatto” di Amri considerato che il suo “numero di telefono era nello smartphone” dell'attentatore ritrovato dagli investigatori. Sulla base dei contatti avuti in carcere in Italia da Amri, intanto, la Polizia ha eseguito diverse perquisizioni anche in provincia di Latina. In particolare, secondo quanto si è appreso, sono due le abitazioni in provincia di Latina, ad Aprilia, oggetto dei controlli. In queste due case Amri sarebbe stato ospite lo scorso anno. Nelle stesse case potrebbero ancora risiedere alcune persone che hanno avuto rapporti con il presunto terrorista.

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