“Stop alla dittatura del coronavirus”, a Londra e Berlino migliaia in piazza contro misure anticovid

No alle misure anticovid che limitano la liberta delle persone, è questa la parola d’ordine che ha unito virtualmente le piazze di Londra e Berlino oggi quando in migliaia sono scesi in strada per protestare contro i provvedimenti restrittivi imposti dai rispettivi governi nell’ambito della lotta alla diffusione del contagio da coronavirus. Nella capitale britannica migliaia di persone hanno manifestato a Trafalgar Square con cori e cartelloni che contestano sia l'uso delle mascherine sia i divieti di assembranti e soprattutto il lockdown. Ovviamente quasi nessuno indossava le mascherine e così anche a Berlino dove la manifestazione parallela è finita con lo sgombro da parte della polizia proprio per mancato rispetto delle regole anticovid, non senza qualche tafferuglio.
A Londra manifestanti contro ipotesi di nuovo lockdown
"Le mascherine sono museruole”, “Le persone sane non sono contagiose”, “Fermate questa bufala”, sono alcuni dei cartelli esposti dai manifestanti a Londra secondo alcuni dei quali “La pandemia è un piano organizzato dai potenti” come recita uno dei cartelli. Le proteste nel capitale britannica arrivano nello stesso giorno in cui il governo di Boris Johnson per bocca del ministro della Salute Hancock non esclude nuove pesanti restrizioni a livello nazionale se dovesse verificarsi un picco di contagi da coronavirus come sta accadendo ad esempio in Francia e Spagna. "Se i casi aumentano, dobbiamo adottare lockdown locali molto estesi o decidere ulteriori azioni" ha spiegato Hancock. Fino ad oggi nel Regno Unito ci sono oltre 330 mila contagiati e più di 40mila vittime ma il numero dei nuovi contagi giornalieri, dopo essere sceso, in questi i giorni è tornato sopra quota mille facendo scattare l’allarme.
A Berlino corteo sciolto dalla polizia
A Berlino invece circa ventimila persone si sono messe in marcia in un corteo di protesta partito dalla Porta di Brandeburgo ma interrotto a metà strada dalla polizia per il non rispetto delle norme anticovid come il non uso delle mascherine e il mancato distanziamento sociale. "La distanza minima non è rispettata dalla maggior parte dei manifestanti nonostante le ripetute richieste”, riferiscono le forze dell'ordine, "motivo per cui non c’è altra possibilità che quella di sciogliere il raduno” hanno spiegato. Dopo l'ordine di scioglimento del corteo che aveva ricevuto il via libera solo dopo una battaglia in tribunale, ci son sti alcun tafferugli tra agenti e dimostranti con lancio di oggetti e cassonetti date alle fiamme. La polizia ha effettuato anche alcuni fermi.