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Guerra in Ucraina

Sopravvissuta all’incidente nucleare di Chernobyl, uccisa in un raid russo a Kiev: chi era Nataliia

Nataliia Khodemchuk era la vedova di Valerii, uno dei primissimi operai morti nel disastro avvenuto nel 1986. Si era si era trasferita a Kiev da Pripiat, vicino a Cernobyl, dove la coppia viveva.
A cura di Biagio Chiariello
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Nataliia Khodemchuk
Nataliia Khodemchuk
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Suo marito non è mai stato recuperato dalle rovine del reattore 4 di Černobyl, dove morì nel 1986. Lei, quasi quarant’anni dopo, ha perso la vita a causa delle ustioni riportate nell’attacco russo su Kiev tra il 13 e il 14 novembre. La storia di Nataliia Khodemchuk, 73 anni, sembra intrecciare due traumi che hanno segnato l’Ucraina: la notte dell’esplosione nucleare e la guerra che ancora oggi devasta il Paese.

A darne notizia sono stati Ukrainska Pravda e altre testate locali. Nataliia era la vedova di Valerii Khodemchuk, primo lavoratore a morire nell’incidente del 1986. Come ha ricordato la giornalista Tamara Khrushch, il suo corpo non fu mai estratto: è rimasto per sempre sotto il reattore crollato, una ferita che la famiglia non ha potuto chiudere. Dopo quella tragedia, la donna lasciò Prypiat e si trasferì nella capitale ucraina, nel quartiere di Troieshchyna, provando a ricostruire un frammento di normalità.

Negli anni, aveva mantenuto vivo il ricordo del marito partecipando alle commemorazioni al cimitero Mitinskoye di Mosca insieme alle altre vedove di Černobyl, dove sono sepolti i primi trenta operai uccisi dalle radiazioni. Khrushch ha raccontato che più di una volta aveva viaggiato con loro, testimone del dolore silenzioso che quelle donne portavano nel cuore. E ha ricordato anche come alcuni tecnici sopravvissuti a dosi altissime di radiazioni furono curati a Kyiv dal professor Kindzelskyi, mentre altri non ebbero scampo.

Nella capitale, Nataliia viveva in un edificio destinato ai liquidatori e ai familiari delle vittime della centrale: un luogo carico di memoria, abitato da persone che avevano pagato un prezzo altissimo per contenere il disastro. Tra loro, anche Oleksii Ananenko, "Eroe dell’Ucraina", uno dei tre volontari che impedirono una seconda possibile esplosione nel 1986.

Nataliia Khodemchuk in una foto di qualche anno fa
Nataliia Khodemchuk in una foto di qualche anno fa

Due notti fa, quel palazzo è stato colpito da un drone durante il massiccio attacco russo su Kiev. L’appartamento di Nataliia è andato completamente distrutto dalle fiamme. Lei ha riportato ustioni su oltre il 45% del corpo ed è stata trasportata d’urgenza in ospedale, dove i medici hanno tentato a lungo di salvarla. Si è spenta poco dopo.

La sua vita sembra racchiudere due capitoli tragici della storia ucraina, distanti nel tempo ma vicini nel dolore: il disastro nucleare di Černobyl e le bombe che oggi tornano a colpire le città. Nataliia aveva già perso tutto una volta. Questa volta, non è riuscita a salvarsi.

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