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Siria, l’Isis brucia un carico di pollo in scatola per i profughi perché “made in USA”

I miliziani hanno dato alle fiamme quintali di cibo destinato a un campo profughi.
A cura di D. F.
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L'ennesimo sfregio dello Stato Islamico è stato documentato in Siria, dove dei miliziani hanno dato alle fiamme delle scatole di carne di pollo destinate ai profughi siriani fuggiti dalla guerra. Secondo i "piromani" il pollo era stato macellato negli Stati Uniti, paese di "infedeli", e dunque non poteva essere consumato, malgrado i profughi fossero allo stremo, in campi con gravi carenze di cibo e acqua potabile. Le immagini del rogo sono stato condivise su un account twitter legato allo Stato Islamico: le scatole erano state sequestrate dagli jihadisti a un posto di blocco nella provincia di Aleppo, nella Siria settentrionale.

Tra le fotografie, una mostra due camion fermati dai jihadisti e svuotati dalle scatole che trasportavano e che poi sono state gettate giù da una collina nella campagna di Akhtarin. I camion trasportavano anche frutta e verdura, mentre le scatole di carne di pollo riportavano l'etichetta ‘Koch Foods', un'azienda statunitense. Le Nazioni Unite stimano che siano 9,9 milioni le persone che necessitano di assistenza alimentare in Siria. Citato dal giornale The Independent l'attivista Abu Mohammed Hussam, ha detto che i miliziani hanno distrutto la carne di pollo non appena hanno verificato che proveniva da una azienda americana.

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