Siria, l’appello di Obama: “Il mondo non resti in silenzio”

Barack Obama, nel corso di una conferenza stampa a Stoccolma, è tornato a chiedere alla comunità internazionale di contrastare quanto compiuto dal regime di Bashar al Assad in Siria. “Di fronte alla barbarie che si sta verificando in Siria la comunità internazionale non può restare in silenzio”, ha detto il Presidente degli Stati Uniti. Per Obama, che ha incassato il sì dei repubblicani in America, è necessaria una risposta efficace all’attacco con armi chimiche avvenuto in Siria: “Crediamo con grande forza che c’è stato un attacco chimico e che Assad ne sia stata la fonte”, ha detto da Stoccolma. Obama ha sottolineato che in gioco non c’è solo la sua credibilità ma quella del Congresso e dell’America e ha ricordato di non aver fissato “la linea rossa” sull’uso di armi proibite ma che è stata la comunità internazionale a farlo.
"Mi riservo diritto di agire nell'interesse del Paese" – Ancora una volta Obama si è detto convinto che il Congresso approverà un’azione militare in Siria, un’azione che sarà limitata nei tempi e negli obiettivi. Obama ha anche spiegato che non era tenuto a sottoporre all’approvazione del Congresso la proposta di un intervento militare in Siria e averlo deciso non vuole essere “un mero e vuoto esercizio” ma che come Commander in Chief si riserva il diritto di agire nell’interesse e per la sicurezza del Paese. Infine, ancora una volta, ha detto che non ci sarà un nuovo Iraq, che non sarà ripetuto “l’errore dell’Iraq”. In merito alla posizione della Russia, Obama si è anche detto fiducioso sul fatto che Putin possa cambiare idea per quel che riguarda il sostegno al regime di Assad.