Israele attacca la Siria, bombardato palazzo presidenziale a Damasco in diretta tv: “Iniziati i colpi duri”

Israele ha attaccato oggi il palazzo presidenziale di Damasco, in Siria, noto come il "Palazzo del Popolo" e utilizzato dal presidente Ahmed al-Shara. Lo riferisce l'agenzia di stampa Reuters, citando un testimone oculare. Gli attacchi sono stati confermati dal sito web di notizie siriano Kol HaBira, affiliato all'opposizione, il quale ha riferito che tre raid israeliani sono stati effettuati contro il palazzo presidenziale di Damasco.
È di almeno un morto e 18 feriti il bilancio provvisorio delle vittine dei raid aerei israeliani su Damasco, secondo quanto ha reso noto il Ministero della Sanità siriano, che in precedenza aveva parlato di 13 feriti. Secondo L'agenzia di stampa Sabrin, affiliata alle milizie filo-iraniane in Iraq, decine di membri del regime siriano sono stati uccisi negli attacchi aerei dell'esercito israeliano di oggi.
Poco dopo il video del raid è stato postato sui social dal ministro della Difesa israeliano, Israel Katz: le immagini sono quelle della televisione siriana che mostrano una conduttrice sorpresa dall'attacco israeliano sullo sfondo nel centro di Damasco che comincia a scappare. "I colpi più duri sono iniziati", ha scritto il ministro nel post. Precedentemente aveva avvertito la Siria di pesanti attacchi qualora le forze del regime non si fossero ritirate da Sweida, una città drusa nel sud.
Il premier Benjamin Netanyahu ha poi esortato i drusi israeliani a non attraversare il confine con la Siria e ha descritto la situazione a Sweida, una città a maggioranza drusa nel sud della Siria, come "molto grave". Gli scontri sono continuati in città anche oggi.
"Noi condanniamo in modo inequivocabile la violenza contro i civili a Sweida, tutte le parti facciano un passo indietro e si impegnino per un dialogo significativo che porti ad un cessate il fuoco duraturo", ha dichiarato l'inviato speciale degli Stati Uniti per la Siria, Tom Barrack, in un post pubblicato su X a seguito degli scontri settari al Sud e il raid a Damasco da parte di Israele che aveva chiesto al nuovo governo siriano di astenersi dagli attacchi contro i drusi.
Dura condanna anche dal ministero degli Esteri turco che ha definito gli attacchi di Israele contro Damasco "un tentativo di sabotare gli sforzi della Siria per stabilire pace, stabilità e sicurezza", come si legge in un comunicato. "Il popolo siriano ha un'opportunità storica di vivere in pace e integrarsi con il mondo. Tutte le parti interessate che sostengono questa opportunità dovrebbero contribuire agli sforzi del governo siriano per stabilire la pace", aggiunge la nota.