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Siria, gli USA ribadiscono: “Attacchiamo”

Ben Rhodes, consigliere di Obama, replica all’Ue (che chiedeva alla Casa Bianca di considerare soluzioni alternative all’intervento militare) spiegando che “le violazioni del regime di Assad richiedono una risposta militare”. E la lettera del Papa? “Io non l’ho vista”.
A cura di Biagio Chiariello
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Secondo gli Stati Uniti "le violazioni delle norme internazionali poste in essere dal regime di Assad con l'uso di armi chimiche richiedono una risposta militare". Parola di Ben Rhodes, consigliere della Casa Bianca, che ha risposto così agli alleati europei che prospettano agli Stati Uniti la possibilità di prendere in considerazione altre soluzioni. E sulla lettera inviata dal Papa a Putin e ai leader del G20, invece, Rhodes ha tagliato corto: "Non l'abbiamo vista". Il consigliere ha quindi sottolineato come la Casa Bianca sia consapevole "dell'impegno della Chiesa Cattolica a favore della pace".

Nel frattempo, al G20 di San Pietroburgo è stata la Cina, da sempre contraria ad ogni intervento militare contro Assad, ad aprire al la danza delle dichiarazioni sulla crisi in Siria: "Un'azione militare avrebbe un impatto negativo sull'economia globale, in particolare sul prezzo del petrolio, causandone un aumento", ha dichiarato il viceministro delle Finanze, Zhu Guangyao. Sulla questione si è espresso anche il presidente del Consiglio, Enrico Letta: la."preoccupazione italiana è al massimo", e il G20 è "l'ultima occasione perché si trovino soluzioni negoziate e politiche". Ciononostante, senza il via libera dell'Onu l'Italia, ribadisce il premier, non andrà in Siria.

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