video suggerito
video suggerito

Siria, Amnesty International diffonde nuove immagini: “Aleppo distrutta”

Amnesty denuncia la distruzione di interi quartiere nella città siriana causati dai bombardamenti e dai missili dell’esercito governativo che hanno provocato centinaia di morti e migliaia di sfollati tra i civili.
A cura di Antonio Palma
24 CONDIVISIONI
Immagine

Una nuova serie di immagini satellitari riprese tra settembre 2012 e maggio 2013 e diffuse da Amnesty International, dimostrano in modo drammaticamente inequivocabile la distruzione della principale città della Siria, Aleppo, devastata da continui bombardamenti a tappeto dell'aviazione militare condotti in rappresaglia contro i ribelli. Mettendo a confronto le immagini del prima e dopo si scopre così che interi quartieri sono stati rasi al suolo dalle bombe e dai missili governativi  che oltre alla distruzione della città hanno provocato un alto numero di vittime tra i civili inermi.  Oltre a raccontare la distruzione di aree residenziali  l'analisi delle foto realizzata dall’American Association for the Advancement of Science documenta anche la distruzione di luoghi di culto, esercizi commerciali e siti industriali, come il Suq al-Madina, la Città vecchia, patrimonio dell’umanità dell’Unesco,  e il minareto della Grande moschea.

Migliaia di profughi – A causa dei bombardamenti e dell’escalation di violenza ormai quasi la metà degli abitanti della città è stata costretta ad evacuare dalla zona. Alcuni di essi sono rimasti nel Paese in zone limitrofe mentre molte altre decine di migliaia di profughi hanno trovato riparo in campi improvvisati sorti nei pressi del confine con la Turchia dove ricevono pochi aiuti internazionali o non ne ricevono affatto proprio a causa delle limitazioni di movimento imposte dal governo siriano. "Le gravi violazioni del diritto internazionale in Aleppo e altrove in Siria sono una diretta conseguenza della paralisi e dei ritardi della comunità internazionale nel condannare in modo efficace questi crimini" denunciano da Amnesty International chiedendo all'Onu di intervenire.

24 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views