Sex toys esplosivi e cosmetici deflagranti, il complotto dei pacchi che ha colpito l’Europa

Sex toys e cosmetici riempiti di sostanze esplosive che poi venivano impacchettati e spediti scatenando deflagrazioni e incendi improvvisi quando arrivavano a destinazione. Dietro il caso che ha tenuto l'Europa del nord col fiato sospeso l'anno scorso, quando i pacchi esplosivi avevano provocato alcuni incendi nei depositi del corriere Dhl, a Birmingham nel Regno Unito, Lipsia in Germania e Varsavia in Polonia, vi sarebbe stata una vera e propria cellula ingaggiata da agenti segreti al servizio della Russia.
La cellula criminale sostenuta dal Cremlino
È quanto rivela il quotidiano Guardian raccontando di un'operazione guidata dalla Polonia contro una presunta rete criminale sostenuta dal Cremlino. La cellula è accusata di aver spedito pacchi contenenti esplosivi mimetizzati su aerei cargo in tutta Europa, innescando incendi in tre località di tre diversi Paesi. I responsabili della sicurezza occidentali ritengono che l'esplosione dei pacchi avrebbe potuto causare un incidente aereo e provocare numerose vittime se fosse avvenuta in volo. Non solo, i procuratori polacchi ritengono che lo stesso gruppo avesse in programma un piano per inviare pacchi esplosivi anche negli Stati Uniti e in Canada.
Come rivela il giornale britannico, al centro di tutto Alexander Bezrukavyi 44enne russo arrestato dopo una lunga fuga in Bosnia nel novembre scorso ed estradato in Polonia quest'anno. Ex contrabbandiere ed ex detenuto, sarebbe stato assoldato per inviare i pacchi bomba ma ora ha affermato di essere stato ingannato, ovvero di essere stato inconsapevolmente utilizzato per consegnare pacchi senza comprenderne il vero scopo. Nell'inchiesta sono coinvolti anche alcuni cittadini ucraini, come Vyacheslav Chabanenko, anche lui con un passato criminale, avendo trascorso cinque anni in un carcere russo per aver picchiato la moglie e la suocera. E Serhiy Yevseyev, originario della città ucraina di Lutsk, che è stato arrestato.
I contatti tramite i canali Telegram in lingua russa
Fuggiti dalla Russia e poi dall'Ucraina in guerra, i membri del gruppo nell'estate del 2024 avrebbero iniziato a cercare lavoro tra i canali Telegram in lingua russa. Tra gli annunci di lavoro si sarebbero imbattuti in un account anonimo chiamato VWarrior, che le autorità polacche ritengono fosse gestito da un agente dei servizi segreti russi.
"I pacchi sembravano tutti casuali: giocattoli sessuali dalla Cina, vibratori, lubrificanti, cosmetici… pensavamo fosse roba senza valore" ha raccontato al Guardian uno stretto collaboratore di Bezrukavyi che ora si nasconde. Il contatto Telegram inviava al gruppo liste di articoli da acquistare tramite Telegram, che poi loro raccoglievano e impacchettavano in scatole spedendoli a vari indirizzi. Tutti i pagamenti ai corrieri venivano effettuati in criptovaluta.
L'invio di pacchi oltreoceano in Usa e Canada
Il gruppo non si sarebbe fatto troppe domande per guadagnare soldi facili. Questo fino a luglio scorso quando le agenzie di sicurezza europee sono state scosse da tre distinte esplosioni di pacchi, tutti provenienti dalla Lituania. Fu un quarto pacco, inviato da un altro membro della rete di Bezrukavyi, ad aiutare le autorità polacche a ricostruire la dinamica dei fatti. Poi la caccia all'uomo e gli arresti.
Uno degli ultimi compiti affidati loro fu l'invio di pacchi oltreoceano in Usa e Canada. Pacchi sospetti che furono fermati ma non contenevano esplosivi. Per gli inquirenti erano solo un test per capire se la rotta era libera. Secondo il Guardian, quando le informazioni sul presunto complotto giunsero a Washington, l'allarme fu così alto che i funzionari dell'allora amministrazione Biden chiamarono le loro controparti russe per chiedere al presidente Vladimir Putin di fermare l'operazione.