Scontri tra polizia e migranti nell’isola greca di Kos, il sindaco: “Temo bagno di sangue”

Veri e propri scontri oggi sull'isola greca di Kos tra agenti di polizia e migranti che ogni giorno arrivano dalla vicina Turchia e vengono ammassati in zona. Dopo diversi tafferugli lo sparuto contingente di poliziotti locali ha dovuto disperdere la folla utilizzando degli estintori a schiuma generando un fuggi fuggi generale tra le 1.500 persone che affollavano l'area tra cui anche donne e bambini. Solo per puro caso non ci sono state vittime o feriti gravi anche se non sono mancati malori e contusi. Anche se la situazione ora è sotto controllo, la tensione resta altissima e rischia di esplodere nuovamente in poco tempo dopo i nuovi arrivi di migranti delle ultime settimane che ormai ammontano a circa settemila. A confermalo è stato anche il sindaco dell'omonimo capoluogo dell'Isola, GiorgosKyritsis, che ha anche lanciato un appello al governo chiedendo assistenza immediata.

Se non verranno presi subito opportuni rimedi la situazione "sfuggirà di mano e scorrerà il sangue" ha avvertito il primo cittadino. La tensione sull'Isola del resto da giorni ormai sembra insostenibile, molti migranti – per lo più profughi siriani e pakistani – vivono in tende nei parchi e nelle piazze della città spesso senza cibo e i pochi poliziotti difficilmente riescono a controllare la situazione. Quello che è accaduto oggi ne è una prova: durante una normale procedura di registrazione e consegna di documenti che si stava svolgendo nello stadio di Kos, gli immigrati stufi di aspettare ammassati gli uni contro gli altri sotto il sole torrido hanno iniziato ad inveire. Le proteste presto sono degenerate con lanci di pietre. I poliziotti hanno reagito prima con spintoni, poi con i manganelli ed infine, per non essere sopraffatti, hanno messo mano agli estintori.