Scappò in Siria col figlio piccolo: “Non sapevo cosa fosse l’Isis prima di ritornare”

Nell'ottobre del 2014 prese il figlio piccolo e si recò in Siria per unirsi ai jihadisti dello Sato islamico. Ora davanti ai giudici in Gran Bretagna, dove è stata arrestata al suo ritorno nel febbraio del 2015, nega di essersi unita volontariamente al sedicente stato islamico spiegando che non sapeva cosa fosse l'Isis fino al suo ritorno in Europa. La donna, la 26enne Tareena Shakil, ha sostenuto davanti alla corte del Tribunale di Birmingham di essere stata convinta a partire da un uomo di nome Fabio Pocas, il cui profilo online mostra un uomo armato in posa con la bandiera nera dell'Isis, che l'avrebbe persuasa parlandole dei pericoli che avrebbe corso restando a vivere nella "terra dei non credenti".
Shakil aveva prenotato un pacchetto vacanza di una settimana in Turchia e lasciò il Regno Unito il 20 ottobre 2014 con il figlio di 14 mesi. Successivamente ha attraversato il confine con la Siria stabilendosi a Raqqa, capitale del sedicente Stato islamico . Nel gennaio 2015 ha attraversato di nuovo il confine nel senso opposto, in Turchia, ed stata arrestata dalla polizia di frontiera e poi estradata in Gran Bretagna a febbraio. "Sapevo dove si trovava lo Stato islamico, ma a quel tempo non conoscevo cosa fosse" ha sostenuto la donna.
Messa di fronte alle immagini che lei stessa aveva pubblicato su facebook in cui si vede la bandiera nera dell'Isis, la 26enne ha spiegato di aver rilanciato le foto ma di non sapere bene cosa significasse. In relazione ad una serie di altre immagini o video riferiti allo stato islamico che ha rilanciato, la donna ha sostenuto invece che semplicemente le piaceva l'aspetto o il loro suono ma di non comprendere il loro significato.