951 CONDIVISIONI
Guerra in Ucraina

Scampata ai nazisti nel 1941, Vanda Semyonovna muore in un seminterrato di Mariupol a 91 anni

Vanda Semyonovna Obiedkova, 91 anni, era scampata ai nazisti ma stavolta non è riuscita a salvarsi e a ottant’anni di distanza lo scorso 4 aprile è morta a Mariupol.
A cura di Davide Falcioni
951 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Scampata alla deportazione nazista nell'ottobre del 1941 nascondendosi nei sotterranei di Mariupol quando aveva appena 10 anni, Vanda Semyonovna Obiedkova stavolta non è riuscita a salvarsi e a ottant'anni di distanza lo scorso 4 aprile è morta nella città assediata dai russi. A raccontare la storia della donna, di 91 anni, è stata la figlia Larissa sul sito Chabad.org. Prima di morire in uno scantinato di Mariupol, al freddo e senza cibo e acqua, Vanda Semyonovna Obiedkova chiedeva solo una cosa: "Perché sta succedendo?" riferendosi all'assedio russo nella città sul mare d'Azov iniziato lo scorso 25 febbraio.

Malata e molto debole durante le ultime due settimane di vita, la 91enne, sopravvissuta alla Shoah, non aveva più forze neppure per stare in piedi. "Dopo tutto l’orrore che aveva vissuto durante la persecuzione nazista non meritava di morire così" ha affermato la figlia Larissa. Lei, insieme alla sua famiglia, ha potuto abbandonare la città rasa al suolo dai russi solo all’inizio di questa settimana, grazie a uno dei corridoi umanitari, aiutata della locale comunità ebraica guidata dal rabbino Mendel Cohen. "Vanda Semyonovna ha vissuto orrori inimmaginabili", ha spiegato il rabbino. “Era una donna gentile e gioiosa, una persona speciale che rimarrà per sempre nei nostri cuori”. Dall'inizio del conflitto, il rabbino Cohen ha lavorato giorno e notte per evacuare i membri della comunità dalla città devastata, lavorando al telefono anche durante lo Shabbat e, più recentemente, la Pasqua ebraica. All'inizio di questa settimana è stato in grado di evacuare Larissa e la sua famiglia.

Vanda Obiedkova era nata a Mariupol l'8 dicembre 1930. Nell'ottobre del 1941, a 10 anni, i nazisti entrarono a Mariupol e cominciarono a radunare gli ebrei della città. Quando le SS si recarono alla casa di famiglia e portarono via la madre di Vanda, Maria (Mindel), la bambina riuscì a sottrarsi all'arresto nascondendosi in un seminterrato. “Non poteva urlare; questo è ciò che l'ha salvata”, dice la figlia, Larissa. Il 20 ottobre 1941, i tedeschi giustiziarono tra i 9.000 e i 16.000 ebrei nei fossati alla periferia di Mariupol, tra cui la madre di Obiedkova e l'intera famiglia di sua madre. La bambina venne in seguito arrestata, ma alcuni amici di famiglia riuscirono a salvarla, convincendo i nazisti che fosse greca. Suo padre, che non era ebreo, riuscì a farla ricoverare in un ospedale, dove rimase fino alla liberazione di Mariupol nel 1943.

951 CONDIVISIONI
4198 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views