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Russia, nota attivista per la difesa dei diritti gay uccisa a coltellate a San Pietroburgo

Yelena Grigoriyeva, un’attivista per la difesa dei diritti degli omosessuali in Russia, è stata trovata morta vicino alla sua casa di San Pietroburgo. Il suo corpo presentava segni di strangolamento e ferite da accoltellamento. Il suo nome compariva su un sito internet che istigava ad aggredire i gay.
A cura di Susanna Picone
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Yelena Grigoriyeva, nota attivista impegnata nella difesa dei diritti degli omosessuali in Russia, è stata trovata morta a San Pietroburgo, vittima di un omicidio. Il  corpo senza vita della donna, di quarantuno anni, è stato ritrovato domenica scorsa vicino alla sua abitazione a San Pietroburgo: secondo quanto reso noto da persone a lei vicine, la donna aveva segni di strangolamento e ferite da accoltellamento. Sarebbe stata brutalmente uccisa la notte tra venerdì e sabato. Secondo quanto riportato dall'agenzia Fontanka, all’attivista sono state inferte almeno otto pugnalate che l’hanno uccisa.

Il nome dell’attivista compariva su un sito che istiga ad aggredire gli omosessuali – A quanto emerso, il nome di Yelena Grigoriyeva compariva su un sito internet che da poco è stato bloccato dalle autorità e che istigava ad aggredire gli omosessuali. Sul sito, ispirato alla saga horror “Saw”, sarebbero apparsi incoraggiamenti a rintracciare e aggredire anche persone note per difendere i diritti LGBT. Secondo quanto reso noto da Dinar Idrisov, un altro attivista che ha dato notizia della morte della donna su Facebook, già in passato Yelena aveva ricevuto diverse minacce di morte e aveva denunciato quanto subito senza però ottenere nulla. Secondo quanto riportato dai media, per il momento una persona sospettata del delitto della quarantunenne sarebbe stata arrestata.

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