Regno Unito, i contagi aumentano: ecco le nuove restrizioni decise da Boris Johnson
L'allarme era stato lanciato ieri dal professor Jonathan Van-Tam, uno dei principali consulenti scientifici del governo guidato da Boris Johnson: il Regno Unito è a un "punto di non ritorno" nella pandemia da coronavirus. La situazione è paragonabile a quello di marzo, e nelle prossime settimane, oltre all'aumento dei casi, ci sarà un incremento dei decessi. "La stagione ci è avversa", ha aggiunto Van-Tam e il Paese si imbatterà in "venti contrari" prima dell'inverno. Ad oggi nel Regno Unito si contano oltre 606mila casi e 42mila morti per coronavirus.
È tenendo conto di questa situazione che oggi pomeriggio il primo ministro Boris Johnson ha annunciato alla Camera dei Comuni i tre livelli di restrizioni per "semplificare e standardizzare" le regole locali sul coronavirus. Il primo livello – Medio – "coprirà la maggior parte del Paese" e include la maggior parte delle misure nazionali, ad esempio la regola del distanziamento e il coprifuoco dalle 22. Il secondo livello – Alto – interesserà le aree in cui sono già in atto restrizioni e vieterà tutti i contatti tra membri di famiglie diverse. "Nottinghamshire, East and West Cheshire e High Peak passeranno al livello di allerta alto", ha annunciato Johsnon. Infine il terzo livello – Molto Alto – si applicherà laddove la trasmissione è in rapido aumento e il Sistema sanitario nazionale potrebbe essere sotto "pressione insopportabile". Qui saranno chiusi bar e pub e vietati i contatti tra persone di famiglie diverse. Da mercoledì la regione di Liverpool entrerà in quest'ultimo livello. Palestre, centri ricreativi, locali di scommesse e casinò chiuderanno, mentre i bar e i pub saranno chiusi a meno che non possano operare come ristoranti.
Nel suo intervento alla Camera dei Comuni Johnson ha dichiarato che il numero di casi di Covid-19 è quadruplicato nelle ultime tre settimane e ci sono più ricoverati ora rispetto a quando il Paese è entrato in lockdown, il 23 marzo. "Un secondo lockdown totale nazionale, con chiusura di scuole, aziende e l'ordine alla popolazione di restare in casa, sarebbe una scelta logica ma non è la strada giusta", ha spiegato Johnson. "Ma lasciare che il virus si impenni porterebbe a un numero di morti intollerabile", ha aggiunto. "Dobbiamo agire per salvare vite umane, e l'evidenza mostra che nel cambiare il nostro comportamento, le nostre azioni stanno salvando vite", ha spiegato.