Quirico rientrato in Italia: “In Siria trattato non bene, ho avuto paura”

“Ho cercato di raccontare la rivoluzione siriana, ma può essere che questa rivoluzione mi abbia tradito. Non è più la rivoluzione laica di Aleppo, è diventata un’altra cosa”: a dire queste parole, finalmente in Italia dopo cinque mesi di prigionia in Siria, è il giornalista Domenico Quirico. L’invitato de La Stampa è stato liberato ieri ed è atterrato poco prima di mezzanotte e 30 all’aeroporto di Ciampino. Insieme a lui è stato liberato anche lo studioso belga Pier Piccinin. Quirico, accolto a Roma dal ministro degli Esteri Emma Bonino, è apparso in buone condizioni anche se stanco e provato. Il giornalista ha detto di non essere stato trattato bene in questi mesi e di aver avuto paura. Quirico ha detto di aver vissuto per cinque mesi “come su Marte” e di aver scoperto “che i marziani sono cattivi”. Dopo le prime parole a Ciampino, il giornalista ha lasciato l’aeroporto insieme alla Bonino. Oggi sarà interrogato dagli inquirenti e a Roma lo raggiungeranno le figlie Metella ed Eleonora e la moglie.
“Siamo emozionate e felici, lo aspettiamo a casa e non vediamo l’ora di abbracciarlo”, aveva detto all’Ansa Eleonora nel momento in cui è stata resa nota la notizia del rilascio di Quirico. L’odissea di Domenico Quirico, già vittima di un sequestro lampo nel 2011 in Libia con altri tre colleghi italiani, era cominciata ad aprile di quest'anno quando il giornalista cercava di raggiungere Homs provenendo dalla frontiera libanese. Poi la scomparsa e il lungo silenzio interrotto solo a giugno quando la moglie aveva parlato con lui a telefono. Nelle ultime settimane il ministro Bonino si era mostrata cautamente fiduciosa, sia per il caso di Quirico che per quello di padre Paolo Dall’Oglio, anch’egli scomparso in Siria.