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Guerra in Ucraina

Quali sono le condizioni di Russia e Ucraina per far finire la guerra

Il presidente ucraino Zelesky ha aperto uno spiraglio nelle difficili trattative per la pace nel suo Paese: si è detto disposto al compromesso con la Russia se le forze di Mosca si ritirassero “sulle posizioni del 23 febbraio”. Ma per il Cremlino sarebbe una sconfitta troppo grande.
A cura di Ida Artiaco
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Mentre continuano i combattimenti sul campo, sembrano ancora in stallo le trattative tra Russia e Ucraina per la risoluzione pacifica della guerra in corso. Da giorni non si sente parlare di round di negoziati. Dopo gli incontri in Bielorussia e in Turchia e quelli in videoconferenza, le delegazioni dei due Paesi non hanno fatto nessun passo in avanti. Ma nelle ultime ore, ad aprire uno spiraglio nelle difficili trattative è stato il presidente ucraino Volodomyr Zelensky: intervenuto in video conferenza alla Chatham House di Londra, ha dichiarato che Kiev sarebbe disposta ad accettare un accordo di compromesso con la Russia se le forze militari di Mosca si ritirassero "sulle posizioni del 23 febbraio", seppur rinunciando alla restituzione della Penisola di Crimea, annessa dai russi nel 2014.

"Da parte nostra non tutti i ponti diplomatici sono stati bruciati", ha precisato il presidente ucraino, evitando di avanzare richieste pure su quella parte del Donbass fra Donetsk e Lugansk resasi indipendente a sua volta dal controllo di Kiev sempre dal 2014. Il capo di gabinetto di Zelensky, Andriy Yermak, in un’intervista ha però dato una versione differente, secondo la quale le questioni della regione di Donetsk e Lugansk e la Crimea devono essere risolte in un confronto tra lo stesso Zelensky e Putin, nel quale però l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina non dovrebbero essere messe in discussione.

Ma la strada è ancora tutta in salita, dal momento che la Russia, dal canto suo, non avrebbe nessuna intenzione di tornare alla situazione precedente all'invasione dell'Ucraina dello scorso 24 febbraio, perché in quel caso sarebbe vista come una sconfitta troppo pesante da gestire. Per questo un esponente del Parlamento di Mosca, durante una visita a Kherson, ha ribadito che "Putin vuole ancora la guerra. La Russia resterà ‘per sempre’ nel sud dell'Ucraina". Proprio a Kherson il Cremlino vorrebbe proclamare una repubblica popolare, oltre ad annettere il Donbass. Almeno sarebbe questo il nuovo piano di Putin, secondo fonti dell’Intelligence Usa, citate dall’ambasciatore Michael Carpenter, da realizzare entro la metà di maggio.

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