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Guerra in Ucraina

Putin annuncia sospensione del trattato Start sul nucleare: “Faremo test, ma non l’useremo per primi”

Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato nel suo discorso di oggi all’Assemblea federale che la Russia sospende ma non si ritira dal trattato Start sulle armi nucleari ancora in vigore con gli Usa: “Faremo dei test. Dobbiamo essere pronti”.
A cura di Ida Artiaco
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Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato la decisione della Russia di "sospendere" l'applicazione dello Start, l'ultimo trattato sulla riduzione delle armi nucleari ancora in vigore con gli Usa, perché non può permettere agli ispettori americani di visitare i siti nucleari russi mentre Washington è intenta ad infliggere "una sconfitta strategica" a Mosca.

Lo ha detto il numero uno del Cremlino al termine del suo lungo e atteso discorso sullo Stato della Nazione davanti all'Assemblea federale. "Sospendiamo il trattato, ma non ce ne ritiriamo", ha sottolineato Putin, che ha anche invitato il ministero della Difesa e Rosatom ad essere pronti per dei test sulle armi nucleari.

"Non le useremo mai per primi, ma se lo faranno gli Stati Uniti dobbiamo essere pronti. Nessuno deve farsi illusioni: la parità strategica non deve essere infranta", ha precisato.

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Si ricordi che il primo trattato Start è stato siglato il 31 luglio 1991 tra Stati Uniti e Unione Sovietica, rinominato Start I alla stipula del suo successore Start II. Il trattato prevedeva limiti al numero di armi di cui ogni fazione poteva dotarsi. L'Unione Sovietica collassò cinque mesi dopo la firma, perciò il trattato è rimasto in vigore con Russia, Bielorussia, Kazakistan e Ucraina (queste ultime tre però hanno azzerato completamente il loro potenziale offensivo nucleare). Il trattato Start I è scaduto nel dicembre 2009 ed è stato sostituito dal trattato New Start.

Il presidente russo in quello che è stato uno dei suoi discorsi ufficiali più lunghi (è durato oltre un'ora e 45 minuti), ha affermato che "la Russia risponderà a qualsiasi sfida. Perché siamo tutti un unico paese. Siamo un grande popolo unito. Siamo fiduciosi nel nostro potere. La verità è con noi. Grazie".

Nel corso del suo intervento, tenuto alla vigilia dell'anniversario dell'invasione dell'Ucraina, si è soffermato a lungo sull'operazione speciale in corso, ribadendo che "raggiungeremo i nostri obiettivi e continueremo sistematicamente l'operazione in Ucraina, che aveva anche chiesto armi nucleari". Ha precisato poi che "non stiamo combattendo contro il popolo ucraino, ma è il popolo ucraino a essere ostaggio del regime di Kiev e dei suoi padroni occidentali che hanno occupato questo Paese".

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Forte la contrapposizione all'Occidente, che secondo Putin "userà chiunque – terroristi, nazisti, anche il diavolo in persona – per combattere la Russia. Più useranno sistemi a lungo raggio, più dovremo tenere lontana la minaccia dai nostri confini, è chiaro e naturale. Hanno l'obiettivo di trasformare un conflitto locale in un conflitto globale. Di conseguenza noi reagiremo perché parliamo dell'esistenza del nostro Paese. È impossibile sconfiggerci".

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