Proteste e violenze a Los Angeles, Trump invia anche i Marines ma la California gli fa causa: “Dittatore”

Quarto giorno di proteste a Los Angeles e linea dura di Trump che ha deciso di schierare altri duemila soldati della guardia nazionale a Los Angeles portando il totale a 4mila uomini mentre l’esercito invierà anche 700 marines. Il Governatore della California ha fatto causa contro l’uso della guardia nazionale parlando di “Atti di un dittatore”. In risposta Trump ha chiesto addirittura l’arresto del Governatore.
A cura di Antonio Palma
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Non si ferma l’escalation di violenza a Los Angeles dove da 4 giorni sono in corso proteste e durissimi scontri tra forze dell’ordine e manifestanti che protestavano contro i raid indiscriminati degli agenti anti immigrazione dell'ICE. L'amministrazione Trump infatti ha deciso di schierare altri duemila soldati della guardia nazionale portando il totale a 4mila uomini in armi in una straordinaria mobilitazione senza precedetti, alimentando ancor di più gli scontri in California. Non solo, le autorità federali hanno anche annunciato che l'esercito invierà anche 700 marines in un dispiegamento eccezionalmente raro sul suolo statunitense.

Quarto giorno di scontri a Los Angeles

Le tensioni tra il governo Usa e la seconda città più grande del paese sono aumentate drasticamente nel fine settimana, con i residenti scesi in piazza per protestare contro una serie di brutali repressioni contro le comunità di immigrati. I raid dell’ICE (La US Immigration and Customs Enforcement) hanno colpito in particolare lavoratori del distretto tessile dei ristoranti e braccianti facendo scattare le proteste di piazza poi sfociate in violenza quando si è tentata la repressione violenta.

La polizia, intervenuta in maniera massiccia, ha usato manganelli, lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere i manifestanti e si registrano anche centinaia di arresti ma le proteste vanno avanti diffondendosi anche ad altre città. Proteste contro Ice infatti si sono diffuse in tutto il paese con marce e cortei anche a New York, Chicago, Dallas e San Francisco, dove centinaia di persone si sono radunate in serata per una marcia.

Tensioni in California per la risposta di Trump alle proteste a Los Angeles

Le tensioni però sono altissime in California dove le autorità locali hanno intentato anche una causa contro l'amministrazione Trump, contestando il dispiegamento federale della guardia nazionale statale. Secondo il procuratore generale della California, si tratta di “azione illegale”. “Sia chiaro: non c’è alcuna invasione. Non c’è alcuna ribellione. Il presidente sta cercando di creare caos e crisi sul campo per i propri fini politici” ha dichiarato.

Con lui anche la sindaca di Los Angeles, Karen Basse,  il Governatore californiano, Gavin Newsom, che ha chiesto alla Casa Bianca di ritirare l'ordine, a suo dire “illegale”, aggiungendo di volere citare in giudizio l'amministrazione Trump. "Questi sono gli atti di un dittatore, non di un presidente", ha scritto sui social.

In risposta Trump ha chiesto addirittura l’arresto del Governatore. “Abbiamo preso un’ottima decisione inviando la Guardia nazionale per affrontare le violente rivolte istigate in California. Se non l'avessimo fatto, Los Angeles sarebbe stata completamente annientata”, ha dichiarato il Presidente Usa, dicendosi favorevole all’arresto del governatore avanzato dal leader dei raid anti immigrati Tom Homan. Affermazione che il Governatore ha definito "un passo inequivocabile verso l'autoritarismo".

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