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Guerra in Ucraina

Perché l’Ungheria è contraria alle sanzioni contro il petrolio dalla Russia

Orban ha accusato l’Ue di aver superato una linea rossa con il sesto pacchetto di sanzioni alla Russia, definito inaccettabile. Subito la reazione dell’ex presidente russo Medvedev, che ha definito il premier ungherese “coraggioso”.
A cura di Annalisa Girardi
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Il sesto pacchetto di sanzioni dell'Unione europea alla Russia è inaccettabile per l'Ungheria. Lo ha detto il premier ungherese, Viktor Orban, accusando Bruxelles di aver "oltrepassato la linea rossa", danneggiando in questo modo più l'Unione europea che la Russia stessa. "La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha attaccato volontariamente o meno l'unità europea. Fin dall'inizio, abbiamo chiarito che c'era una linea rossa, che era l'embargo energetico. Hanno attraversato quella linea". Orban ha quindi chiesto cooperazione da parte delle istituzioni europee, tenendo conto degli interessi economici del suo Paese e descrivendo l'ultimo pacchetto di sanzioni come una "bomba nucleare" per l'economia ungherese.

Nonostante l'Ue avesse già previsto una sorta di eccezione sull'embargo al greggio russo per i Paesi più esposti, Budapest chiede un'esenzione di almeno cinque anni, invece che uno slittamento di uno come aveva suggerito Bruxelles. Cinque anni per rafforzare gli investimenti su altre fonti di energia e compiere la transizione dal sistema attuale fondato sul greggio russo, a uno nuovo. Orban ha affermato di aspettarsi una nuova proposta a breve sulle sanzioni al petrolio, in linea con gli interessi del suo Paese.

A commentare la posizione del premier ungherese, l'ex presidente russo e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, Dmitrij Medvedev. Che nel suo canale Telegram definito "coraggiosa" la scelta di Orban di rifiutarsi di appoggiare le sanzioni alla Russia, ma anche quelle contro il patriarca di Mosca Kirill. Medvedev ha sottolineato come "i leader più ragionevoli siano stanchi di muovere verso un burrone assieme al resto del gregge europeo, che il pastore americano sta conducendo al macello".

Oggi la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, parlando da Firenze ha sottolineato come per sostenere l'Ucraina sia fondamentale tagliare le dipendenze dell'Europa dalla Russia, mettendo un punto alle importazioni di petrolio e anche gas. E ha chiesto a tutti i Paesi membri di rimanere uniti sul tema delle sanzioni. Al momento, però, le cose non sembrano stare così.

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