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Guerra in Ucraina

Perché la Germania non vuole inviare armi pesanti in Ucraina: Scholz al centro delle polemiche

Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz si è detto contrario all’invio di armi pesanti in Ucraina. Una decisione che non è stata accettata di buon grado da Kiev e che ha provocato polemiche e malumori anche in Germania.
A cura di Annalisa Girardi
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Polemiche, tensione e malumori. Non sono giorni semplici per il Cancelliere tedesco Olaf Scholz, che negli ultimi giorni si è trovato da un lato a dover rispondere alle accuse interne sulle scelte energetiche passate della Germania, e dall'altro si è visto puntare addosso il dito da Kiev per la decisione di non inviare armi pesanti in Ucraina. Il governo di Volodymyr Zelensky non ha nascosto la delusione per il no di Berlino, soprattuto dopo che gli Stati Uniti non solo hanno invece confermato l'impegno per un continuo flusso di armi verso l'Ucraina, ma hanno anche annunciato l'invio di dispositivi più letali.

Perché la Germania non vuole inviare armi pesanti in Ucraina

Ma Scholz si è dichiarato contrario, riaffermando la necessità di non estendere il conflitto. Fin dallo scoppio della guerra in Ucraina il tema dell'invio di armi nel Paese è stato estremamente delicato per la Germania. Anche considerando la sua storia. L'ambasciatore tedesco in Italia, Viktor Eibling, sottolineando proprio questo aspetto, ha rimarcato come "la Germania stia già facendo tantissimo per l'Ucraina". Per Kiev, tuttavia, non è abbastanza e il governo ucraino continua a chiedere di più a Berlino. Sulle armi pesanti, però, Scholz non sarebbe disposto a fare passi indietro nonostante questo lo stia rendendo più isolato anche all'interno del suo Paese.

La decisione di non inviare armi pesanti, infatti, è stata criticata anche da alcuni partiti della coalizione di governo, come i Verdi e l'Fpd. Il Bundestag tedesco, così come l'opinione pubblica, rimane diviso sul tema. A schierarsi dalla parte del Cancelliere c'è l'ex ministro degli Esteri del governo Merkel, Sigmar Gabriel, che si è detto d'accordo con la linea di Scholz avvertendo che altrimenti si rischierebbe di fornire a Vladimir Putin il pretesto per un'ulteriore escalation. Del resto il Cremlino ha già avvertito l'Occidente delle "conseguenze imprevedibile" che potrebbe scatenare l'invio di armi in Ucraina da parte dei Paesi Nato.

Le polemiche sull'embargo all'energia russa

Dopo la videoconferenza tra gli alleati occidentali convocata dal presidente Usa Joe Biden, Scholz ha tenuto una conferenza stampa in cui ha affrontato il tema in modo decisamente poco chiaro. E intanto non mancano le tensioni anche su un altro aspetto chiave della crisi in Ucraina, cioè l'ipotesi di un embargo all'energia russa. Tema di cui l'Unione europea sta discutendo, ma Berlino frena. Il Cancelliere ha ripetuto che per la Germania è impossibile liberarsi completamente dall'oggi al domani del gas russo e che quindi questo non sia in agenda per l'immediato futuro. Un'altra presa di posizione che non è piaciuta a molti, sia all'estero che all'interno del Paese.

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