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Perché dopo il 4 aprile la Russia rischia di andare in default (e cosa succede dopo)

Secondo alcuni analisti internazionali, la Russia rischia il default se non riuscirà a portare a termine il pagamento di 2,2 miliardi di dollari, previsto per il prossimo 4 aprile: “Sono soldi veri”.
A cura di Ida Artiaco
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A fronte della sanzioni imposte dai Paesi occidentali e della decisione di decine di aziende di lasciare il Paese, la Russia rischia il default dopo il prossimo 4 aprile. Dopo questa data, Mosca potrebbe non essere più in grado di onorare il proprio debito: non potrà rimborsare ai cittadini o alle banche straniere i titoli di Stato. La conferma è arrivata nelle scorse ore dall'agenzia di rating Standard&Poor's, che vede "un significativo aumento del rischio di insolvenza per la Russia a causa delle difficoltà nel completare i pagamenti, e valuterà i prossimi pagamenti di interessi e capitale delle obbligazioni sovrane russe denominate in dollari e in euro il 31 marzo e il 4 aprile", mentre sull'eventualità di un default "resta un punto interrogativo circa la volontà della Russia".

A indicare questa data è stato anche Jay Newman, ex gestore di portafoglio di hedge fund per Elliott Management Corporation, in una intervista al New York Post. Secondo Newman, gli investitori hanno tirato un sospiro di sollievo la scorsa settimana dopo che il governo russo ha pagato 117 milioni di dollari di interessi sul suo debito estero. Ma un pagamento molto più sostanzioso è previsto proprio il 4 aprile – per un importo di 2,2 miliardi di dollari – e i creditori sono molto meno ottimisti. "Non credo sia realistico che Mosca ottenga quel denaro", ha precisato. Questo perché per alcune rate più piccole la Russia può pagare in rubli. Ma per il prossimo pagamento di 2,2 miliardi, i termini obbligano Mosca a pagare in dollari USA.

Il 4 aprile sarà, dunque, il primo grande test: "Due miliardi sono soldi veri", avverte Newman, secondo il quale le dure sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dai Paesi occidentali potrebbero ritorcersi contro Mosca e la rimozione della propria capacità di accedere ai mercati e al commercio globale eliminerebbe la motivazione del paese a continuare a pagare il debito. "Se la Russia è tagliata fuori dal resto del mondo, si deve dubitare che continuerà a pagare", ha detto Newman. "È insolito per un paese soggetto a sanzioni economiche crescenti e persistenti mantenere i pagamenti". Newman non è il solo a credere che la Russia potrebbe non riuscire a effettuare il pagamento multimiliardario ad aprile. Secondo Robert Kahn, della società di consulenza Eurasia Group, "è una questione politica, non solo economica. Perché ripagarci quando li estradiamo dal sistema economico?".

Ma cosa potrebbe succedere in caso di default della Russia? Secondo la maggior parte degli analisti le peggiori conseguenze riguarderebbero la Russia stessa. JP Morgan stima che alla fine del 2021 la Russia aveva circa 40 miliardi di dollari di debito in valuta estera, di cui circa la metà detenuto da investitori stranieri. Dopo le prime scadenze dal conflitto del 16 marzo, presto ne arriveranno altre, tra cui proprio il pagamento di 2 miliardi di dollari previsto ad inizio aprile. Se la Russia non dovesse pagare verrebbe estromessa dai mercati internazionali, aumentando il suo isolamento e la crisi dei propri cittadini. Per quanto riguarda il sistema finanziario internazionale, invece, le conseguenze di un default non dovrebbero avere un impatto grave.

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