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Patagonia, violenta tempesta nella iconica Torres del Paine: cinque turisti muoiono nella neve

Venti fino a quasi 200 km/h, intensi accumuli di neve e un rapido calo delle temperature hanno portato alla morte di cinque turisti in una violenta tempesta nel Parco Torres del Paine, nella Patagonia cilena.
A cura di Biagio Chiariello
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Cinque turisti hanno perso la vita nella Patagonia cilena, sorpresi da una violenta tormenta di neve nel Parco Nazionale Torres del Paine, una delle mete più iconiche del Sud America. Tra le vittime vi sono due messicani, due cittadini tedeschi e una donna britannica, Victoria Bond, 40 anni, consulente di pubbliche relazioni originaria della Cornovaglia, nota per il suo ruolo in Visit Isles of Scilly. Le autorità cilene hanno confermato i decessi e coordinano ora il rimpatrio dei corpi, in contatto con i consolati dei rispettivi Paesi.

La tragedia si è consumata lunedì 17 novembre nel settore del campamento Los Perros, uno dei tratti più impegnativi del circuito "O", famoso tra gli escursionisti per la sua combinazione di valli glaciali e passi montani esposti a repentini cambiamenti climatici. Nonostante novembre sia primavera inoltrata e non particolarmente freddo in Patagonia, il gruppo si è trovato intrappolato in condizioni estreme: venti fino a 193 km/h, intensi accumuli di neve e un rapido calo delle temperature. Queste condizioni, tipiche della regione, possono trasformare un’escursione in pochi minuti in un pericolo mortale.

Quattro dispersi sono stati ritrovati vivi, ma l’isolamento del gruppo ha rallentato l’intervento dei soccorritori. Il parco è raggiungibile solo dopo ore di cammino da zone accessibili ai veicoli, complicando le operazioni. Una delle vittime è stata rinvenuta senza vita all’interno del parco, mentre un’altra è deceduta durante l’evacuazione per grave ipotermia. Un escursionista è riuscito a comunicare con i servizi di emergenza ed è stato tratto in salvo.

Le operazioni di soccorso hanno coinvolto Carabineros, esercito, guardie forestali e specialisti di alta montagna, che hanno lavorato instancabilmente nonostante il maltempo persistente. La Corporazione delle guardie forestali cilene, la Conaf, ha chiuso alcune aree del parco per facilitare i soccorsi e prevenire ulteriori incidenti.

Torres del Paine, che lo scorso anno ha registrato oltre 300mila visitatori, è noto per la sua bellezza spettacolare, ma anche per la variabilità delle condizioni climatiche, che possono mutare rapidamente da un momento all’altro. Le autorità locali sottolineano l’importanza di rispettare le allerte meteo e di prepararsi adeguatamente prima di affrontare i sentieri.

Victoria Bond, tra le vittime, era in un “viaggio della vita” con amici in Argentina e Cile. Bond aveva guidato le pubbliche relazioni di Visit Isles of Scilly per oltre sei anni, lavorando instancabilmente per promuovere le isole a 45 km dalla costa della Cornovaglia. Andrew Sells, presidente dell’organizzazione, ha dichiarato di essere “profondamente devastato” per la perdita. Euan Rodger, vicepresidente esecutivo, ha ricordato Bond come una persona che portava “vita, energia ed entusiasmo contagioso” in ogni progetto. Adrian Jones, collaboratore di Bond, l’ha descritta come “amabile, spiritosa e creativa”, sottolineando il suo carattere avventuroso e la sua capacità di realizzare le proprie idee: “Per quanto possa sembrare incredibilmente triste, stava facendo ciò per cui ha vissuto”.

Il presidente cileno Gabriel Boric Font ha reso omaggio alle squadre di soccorso impegnate in condizioni estreme: “Alle famiglie, amici e cari delle cinque persone di nazionalità messicana, tedesca e britannica tragicamente decedute a Torres del Paine, porgo le mie più sentite condoglianze. Sappiate che avete il pieno supporto e collaborazione delle autorità e istituzioni cilene in questo momento difficile”, ha scritto su X.

Il Foreign, Commonwealth and Development Office britannico ha confermato il supporto alla famiglia di Bond e il contatto con le autorità locali per gestire la situazione.

La tragedia ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nelle aree protette cilene, in particolare sui protocolli di prevenzione del Parco Nazionale Torres del Paine. Ogni giorno, i gestori del parco stilano elenchi dei sentieri aperti o chiusi in base alle condizioni meteo, spesso condizionati dai forti venti che caratterizzano la regione. Le autorità hanno aperto un’inchiesta per verificare eventuali falle nei protocolli di sicurezza e sottolineano ancora una volta l’importanza di un’adeguata preparazione prima di affrontare i percorsi più impegnativi.

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