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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Parla Alaa al-Najjar, la mamma a cui Israele ha ucciso 9 figli: “Basta, il mondo si ribelli e salvi Gaza”

La dottoressa Alaa al-Najjar ha perso 9 dei suoi 10 figli in un bombardamento israeliano a Gaza mentre era in servizio. Solo il marito e un figlio sono sopravvissuti. L’Italia sarebbe pronta ad accoglierli per curarli. Ma lei chiede anche altro: “Basta, il mondo si sollevi e si ribelli”.
A cura di Davide Falcioni
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Alaa al-Najjar
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La storia della dottoressa Alaa al-Najjar, pediatra presso l’ospedale Nasser di Khan Younis, è diventata uno dei simboli viventi della tragedia che si consuma ogni giorno nella Striscia di Gaza. In un solo istante, mentre prestava servizio tra i letti d’ospedale, ha perso nove dei suoi dieci figli in un bombardamento israeliano che ha raso al suolo la sua casa.

I bambini si chiamavano Yahya, 12 anni, Adam, 11, Rakan, 10, Eve, 9, Jobran, 8, Raslan, 5, Rival, 4, Sadin, 3, Loqman, 2, e la piccola Sidra, appena sei mesi. Solo Adam è sopravvissuto alla strage, insieme al padre, Hamdi, anch’egli medico. "Quando sono arrivata, ho trovato la mia casa distrutta e i miei figli martirizzati, carbonizzati, irriconoscibili", ha raccontato Alaa al Corriere della Sera. "Ho potuto riconoscere solo Rival, il mio piccolo di quattro anni".

Alaa al-Najjar
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Anche il marito Hamdi lotta tra la vita e la morte. Ferito gravemente, ha subito tre interventi al cervello e l’asportazione parziale di un polmone. "Chiedo a Dio di guarirlo e restituirgli la salute", dice Alaa. Il piccolo Adam, colpito a un braccio, è stato già operato tre volte.

Alaa parla ancora dei suoi figli al presente. Li descrive uno ad uno, con l’amore e l’orgoglio di una madre che non vuole arrendersi alla morte. "Erano educati, gentili. Studiavano il Corano e parlavano bene inglese. Si prendevano cura l’uno dell’altro. Yahya amava leggere e preparare insalate. Rakan si travestiva da Spider-man. Eve giocava con le Barbie. Raslan era birichino e sempre impegnato".

Ora la sua richiesta è un grido disperato di aiuto: "Vorrei che mio marito e mio figlio venissero curati all’estero. A Gaza non ci sono le risorse. Senza assistenza adeguata, non sopravvivranno".

Il governo italiano ha risposto positivamente. Su indicazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani, la Farnesina si è attivata per un possibile trasferimento della dottoressa, del marito e del figlio in Italia, affinché possano ricevere le cure mediche di cui hanno urgente bisogno.

La tragedia della famiglia al-Najjar è uno dei volti più atroci del genocidio a Gaza, un dramma umano che supera ogni capacità di comprensione. Un'intera generazione spazzata via, mentre la madre, instancabile nel suo lavoro di medico, continua a curare i figli degli altri. per questo lancia un appello che è anche un grido di rabbia: "Basta, il mondo si sollevi e si ribelli per salvare Gaza e i suoi bambini".

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