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Pandemia, guerre, clima. Save The Children: “A rischio l’istruzione di 49 milioni di bambini”

Conflitti, cambiamenti climatici, migrazioni emancanza di connettività digitale stanno causando gravi danni all’istruzione di 49 milioni di bambini.
A cura di Davide Falcioni
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L'istruzione di quasi 49 milioni di bambini in Afghanistan, Sudan, Somalia e Mali è a rischio di collasso.

È quanto rivela un dossier di Save the Children sull’effetto negativo che il COVID-19, i conflitti, i cambiamenti climatici, le migrazioni e la mancanza di connettività digitale causano sull'apprendimento dei bambini.

Per il secondo anno consecutivo, l'ONG ha esaminato la situazione in 182 Paesi in base alla vulnerabilità del loro sistema scolastico, ai fattori che minacciano il diritto all'apprendimento dei bambini e alle carenze nella gestione degli stessi.

Se da un lato si è ridotto il numero di Paesi a rischio estremo, passando da 8 a 4 rispetto al 2021, probabilmente grazie a un maggiore accesso ai vaccini COVID-19, attualmente la crisi alimentare, legata a conflitti nuovi e prolungati, all'aumento dei prezzi del cibo e a condizioni climatiche estreme, sta avendo un nuovo impatto sui sistemi scolastici di questi Paesi.

Utilizzando la stessa metodologia del rapporto Build Forward Better pubblicato dall'organizzazione nel 2021, l'analisi del 2022 ha mostrato che, mentre alcuni Paesi hanno compiuto miglioramenti significativi, molti rimangono o sono diventati ad alto rischio.

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Afghanistan, Sudan, Somalia e Mali i Paesi più a rischio

Spiega Save The Children che "tra i Paesi valutati dall’indagine, l'Afghanistan è risultato quello con il livello più alto di rischio di crollo del sistema educativo. Dal quarto posto del 2021, quest’anno risulta essere il primo della lista, dimostrazione del fatto che il suo sistema educativo è peggiorato da quando i Talebani hanno preso il controllo del Paese più di un anno fa, mettendo a rischio il futuro dei bambini, in particolare delle bambine".

Non va molto meglio in Sudan, Somalia e Mali, tutti Paesi in cui i sistemi educativi sono classificati come a rischio "estremo" di crisi in corso e future che compromettono l'istruzione. La Somalia è rimasta invariata al terzo posto della classifica, mentre i rischi per l'istruzione in Sudan e Mali sono aumentati nell'ultimo anno.

Situazione grave anche in Nigeria, Syria, Eritrea e Djibouti: le bambine e i bambini che non vanno a scuola tendono ad avere più difficoltà a recuperare gli apprendimenti persi e diventano più vulnerabili alla fame, alla violenza, agli abusi, al lavoro minorile e al matrimonio infantile, soprattutto le bambine e i bambini che vivono in Paesi a basso reddito, nei campi profughi e nelle zone di guerra.

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