Oltre mille morti per enorme frana in Sudan: “Un solo sopravvissuto, aiutateci a recuperare i corpi”

L’appello del movimento militare che controlla la zona per recuperare i corpi sepolti di tutte le vittime della frana tra cui donne e bambini. Un intero villaggio sarebbe stato letteralmente cancellato con tutti i suoi abitanti domenica scorsa e i soccorsi hanno rinvenuto un solo sopravvissuto.
A cura di Antonio Palma
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Un’enorme frana ha cancellato un intero villaggio in Sudan causando oltre mille morti in una zona montuosa del Darfur. Secondo quanto comunicato dall’Esercito di Liberazione del Sudan, il movimento militare che controlla la zona, un intero villaggio sarebbe stato letteralmente cancellato con tutti i suoi abitanti domenica scorsa e i soccorsi arrivati lunedì hanno rinvenuto un solo sopravvissuto.

Il dramma nella zona dei Monti Marrah, nel Sudan occidentale, dove giorni di forti piogge e temporali hanno innescato un movimento franoso dalla montagna che ha distrutto tutto ciò che ha incontrato sul suo cammino e raso al suolo il villaggio di Tarasin. "Le prime informazioni indicano la morte di tutti gli abitanti del villaggio, stimati in oltre mille individui, con un solo sopravvissuto", ha affermato il gruppo in una nota.

Rendendo noto il disastro, il gruppo in una nota ha chiesto soccorso alle organizzazioni umanitarie internazionali e alle Nazioni Unite perché vengano inviati mezzi e uomini per il recupero dei corpi delle vittime sepolti sotto la terra e aiuti urgenti per la popolazione. Un appello a cui si è unito anche il governatore del Darfur definendo la frana una "tragedia umanitaria".

La zona colpita si trova in un’area remota e difficilmente raggiungibile con auto o altri normali mezzi di trasporto ed è difficile far arrivare aiuti. Del resto proprio queste caratteristiche la rendono meta degli sfollati che fuggono dalla sanguinosa guerra, che va avanti da anni, cercando rifugio in questa regione montuosa.

Come riferisce Reuters, nei mesi scorsi molti residenti del Darfur settentrionale avevano cercato rifugio proprio nella regione dei Monti Marra in fuga dagli scontri tra l'esercito sudanese e i paramilitari del Rapid Support Forces (RSF). L'arrivo di organizzazioni estere e anche delle Nazioni Unite richiederebbe comunque l'autorizzazione sia del governo sudanese sia i permessi delle Rapid Support Forces (RSF), che controllano la maggior parte della regione occidentale del Paese.

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