Nucleare in Iran. Frenata sull’accordo di Losanna: “Stop sanzioni o salta tutto”

Nuova apparente battuta d’arresto sulla strada che dovrebbe portare l’Iran a firmare un accordo finale sul suo programma nucleare con il gruppo 5+1 (Usa, Russia, Cina, Francia, Regno Unito e Germania). Stando a quanto riporta l’agenzia d’informazione Xinhua, citando i media ufficiali di Teheran, il presidente iraniano, Hassan Rohani, ha affermato che non verrà fatto alcun passo avanti a meno che "tutte le sanzioni economiche” contro Teheran “non siano revocate immediatamente”. Parole che avrebbe pronunciato alla cerimonia per la Giornata della tecnologia nucleare. Ma gli Stati Uniti hanno invece previsto nell'intesa di Losanna di revocare le misure restrittive introdotte nel corso degli anni solo dopo che l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica avrà appurato il rispetto degli impegni assunti dalla Repubblica Islamica.
"Il presidente Usa, Barack Obama, ha riconosciuto che il popolo iraniano non si arrenderà a sopraffazioni, sanzioni e minacce" e questo fatto è una "conquista" ottenuta dalla Repubblica islamica in durante i negoziati sul nucleare con le potenze mondiali, ha aggiunto Rohani, parlando dell'accordo di principio con il gruppo 5+1 a Losanna. “Il fatto che la prima potenza militare al mondo ammetta questo fatto è un trionfo del nostro paese”, ha rimarcato il presidente dell’Iran, stando a quanto riporta anche il sito dell’emittente Press Tv. “La nazione iraniana – ha concluso – è stata e sarà la vincitrice dei negoziati”.
Subito dopo Rohani, ha parlato anche la guida suprema iraniana, l'ayatollah Khamenei: "L'intesa raggiunta a Losanna con le Potenze mondiali sul nucleare iraniano non garantisce il raggiungimento di un accordo definitivo". In un discorso trasmesso in diretta tv, Khamenei ha affermato che l’accordo con le altre potente mondiali "non è vincolante" e saranno importanti i dettagli con cui "le potenze mondiali potrebbero tentare di limitare" Teheran. Khamenei ha avvertito che la Repubblica islamica ha sempre sostenuto che "è meglio non avere un accordo che averne uno cattivo", l’importante è che i negoziati rispettino "la dignità e l'onore" dell'Iran.