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“Non muoverti”, poi gli spari: così la polizia ha ucciso Audrey Hale, killer della scuola di Nashville

Prima i poliziotti intimano di posare le armi e non muoversi, poi il rumore degli spari. Così le forze dell’ordine hanno ucciso Audrey Hale, 28 anni, che ha aperto il fuoco sui piccoli studenti della scuola elementare di Nashville. Le immagini riprese dalla bodycam di un agente.
A cura di Gabriella Mazzeo
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La polizia di Nashville ha pubblicato un video da sei minuti dell'intervento di polizia per fermare Audrey Hale, killer che ha aperto il fuoco in una scuola di Nashville nella giornata di ieri. Il filmato, girato dalla bodycam di un agente intervenuto sul posto, mostra due poliziotti aggirarsi armati per i corridoi dell'istituto per poi intimare a Hale di fermarsi e di lasciare le armi. Davanti al suo rifiuto di eseguire quanto ordinato, gli agenti sparano.

Audrey Hale, 28 anni, aveva studiato nella scuola elementare privata cristiana. Nella giornata di ieri, ha fatto il suo ingresso nell'istituto con due armi semiautomatiche e una pistola, aprendo il fuoco sui piccoli studenti della Covenant School di Nashville. Le vittime sono 3 bambini di 9 anni e 3 adulti. Le motivazioni alla base dell'aggressione sono attualmente oggetto di indagine.

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Secondo quanto reso noto dalle forze dell'ordine dopo l'attacco, Hale si identificava in un uomo e parlava di se stesso usando pronomi al maschile. Prima della sparatoria, Audrey avrebbe inviato un messaggio su Instagram all'amica Averianna Patton, rivelandole che quel giorno "sarebbe accaduto qualcosa di brutto". "Oggi morirò – le aveva scritto – non cerco di attirare l'attenzione o di turbarti".

Quando Patton ha risposto chiedendogli di ripensarci perché "aveva ancora molto da vivere", Hale ha sottolineato di "aver bisogno di morire". "So che avrei ancora tanto tempo, ma non voglio vivere. Mi dispiace tanto, non cerco di turbarti o attirare l'attenzione, ho solo bisogno di morire. Un giorno tutto questo avrà più senso, ho lasciato prove più che sufficienti. Ma sta per succedere qualcosa di brutto".

Sulle "prove" citate da Hale si sta ancora indagando: il movente alla base della sparatoria, infatti, non è stato ancora individuato. Le autorità stanno analizzando anche il contenuto dei post pubblicati dal 28enne sui social.

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