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Non ha potuto fare la chemio per 3 mesi a causa del Covid: muore di tumore a 31 anni

È la storia di Kelly Smith, una donna di Macclesfield in Inghilterra, morta a 31 anni in quanto non ha potuto fare la chemioterapia a causa dell’emergenza coronavirus. Da circa tre anni Smith si sottoponeva a cicli di chemioterapia: lo scorso marzo, tuttavia, questi sono stati posticipati per lo scoppio della pandemia. E gli ospedali hanno deciso di posticipare le cure ad altri pazienti per fare posto ai pazienti Covid.
A cura di Annalisa Girardi
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Fonte: Daily Mail
Fonte: Daily Mail

L'emergenza coronavirus grava su tutti i reparti dei servizi sanitari, non solo quelli Covid. Mentre gli ospedali affrontano il peso dell'aumento dei ricoveri da Covid-19, si fanno i conti anche con tutte le conseguenze indirette della pandemia sugli altri pazienti. È la storia di Kelly Smith, una donna di Macclesfield in Inghilterra, morta a 31 anni in quanto non ha potuto fare la chemioterapia proprio a causa dell'emergenza coronavirus. Da circa tre anni Smith si sottoponeva a cicli di chemioterapia: lo scorso marzo, tuttavia, questi sono stati posticipati per lo scoppio della pandemia.

A riportare la notizia è il Daily Mail, che racconta di come il sistema sanitario nazionale (Nhs) abbia abbandonato migliaia di pazienti come Smith per fare posto ai malati di Covid. Lo scorso marzo i medici hanno detto alla donna che avrebbero messo in pausa la terapia per tre mesi: Smith è morta lo scorso giungo, dopo che il tumore si era espanso peggiorando nettamente le condizioni della donna. Insieme ai familiari, aveva anche lanciato diversi appelli attraverso i social network. Che però è rimasto inascoltato.

Il problema non si sta riscontrando solo in Inghilterra, ma in tutti i territori colpiti dalla pandemia. Italia compresa. Uno studio dell'University College di Londra, pubblicato sulla rivista Plos One, infatti, ha sottolineato come tra gennaio e aprile in  Lombardia sono stati registrati 24 mila decessi in più rispetto alle media degli anni scorsi, ma solo 14 mila di queste risultano collegati al coronavirus. Oltre 10 mila sarebbero morti indirette, cioè di persone che o non sono mai state sottoposte a tampone, o che potrebbero essere decedute visti i ritardi e le difficoltà dell’accedere all’assistenza sanitaria, a rischio collasso per l’emergenza. Anche nel nostro Paese ci sarebbero quindi una serie di persone che negli ultimi mesi potrebbero essere decedute a causa dei ritardi e delle difficoltà dell'accedere all'assistenza sanitaria, a rischio collasso per l'emergenza.

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