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Guerra in Ucraina

Guerra Ucraina, non basta l’esercito: i russi assoldano 20mila mercenari per l’offensiva finale in Donbass

La Russia ha schierato tra i 10mila e i 20mila contractors provenienti da Siria, Libia e altri Paesi. Tali mercenari sarebbero stati spediti sul campo come semplice fanteria senza equipaggiamento pesante né veicoli corazzati.
A cura di Davide Falcioni
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Nell'offensiva finale in Donbass, che secondo gli intendimenti di Putin dovrebbe chiudere l'"operazione speciale" in Ucraina, la Russia ha schierato tra i 10mila e i 20mila contractors provenienti da Siria, Libia e altri Paesi. Tali mercenari sarebbero stati spediti sul campo come semplice fanteria senza equipaggiamento pesante né veicoli corazzati. Lo rende noto il Guardian citando un funzionario europeo, e spiegando che ai siriani sarebbero stati offerti stupendi mensili tra i 600 e i 3mila dollari, a seconda del grado e dell'esperienza. Secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria da metà marzo a oggi circa 40mila contractors siriani si sono arruolati con le forze russe.  Di questi, 22mila sarebbero stati arruolati tramite gli emissari militari russi in Siria mentre altri 18mila grazie alla società privata Wagner Group. Per gli arrivi dalla Libia,  invece, secondo fonti dell'intelligence ucraina, il Cremlino avrebbe stretto un accordo con il signore della guerra Khalifa Haftar. Di personale reclutato in  Siria, Afghanistan e Cecenia ha parlato oggi anche un portavoce del ministero della Difesa ucraino, Oleksandr Motuzianyka, riferendo anche di tentativi di mobilitare le persone che vivono nei territori occupati delle regioni di Donetsk e Lugansk.

I quattro obiettivi di Putin in Ucraina

Secondo stime occidentali, la Russia disporrebbe ancora di circa tre quarti dei soldati e dei mezzi con cui ha dato inizio all'invasione il 24 febbraio. Gli obiettivi del Cremlino in questa fase sarebbero quattro: catturare il Donbass, assicurare un ponte di terra verso la Crimea per il quale la città assediata di Mariupol è cruciale, conquistare la regione di Kherson per garantire l'approvvigionamento idrico alla Crimea stessa e prendere ulteriore territorio da usare come merce di scambio nei negoziati. L'esito non sarebbe affatto scontato:  “L'esercito russo è molto dipendente dalle ferrovie, che sono state colpite molte volte dagli ucraini”, prosegue la fonte del Guardian, secondo la quale inoltre il morale dei militari russi sarebbe a terra: “A loro non piace questa guerra perché non vogliono uccidere persone che parlano russo. Hanno perso molti commilitoni nel Nord e hanno perso il Moskva”. Infine, nonostante siano trascorsi due mesi la Russia continua a non avere il controllo dei cieli, né sopra il Donbass né sul resto dell'Ucraina. “La capacità russa di avanzare  continua a essere minata dalle difficoltà ambientali, logistiche e tecniche con cui hanno dovuto fare i conti finora, e dalla resilienza di forze armate ucraine molto motivate".

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