Nigeria, l’esercito annuncia: “Abbiamo ucciso il capo di Boko Haram”
Abubakar Shekau, leader dell'organizzazione terroristica Boko Haram, sarebbe stato "ferito a morte" venerdì scorso in seguito a un raid aereo lanciato nella foresta Sambisa, roccaforte dei jihadisti nello stato di Borno, nei pressi del confine con il Camerun. A renderlo noto, sul suo account twitter, è stato l'esercito nigeriano, che ha rivelato come nell'operazione siano rimasti uccisi diversi comandanti del gruppo combattente affiliato allo Stato islamico (Isis), "il cui leader, Abubakar Shekau, si pensa sia stato ferito a morte alle spalle".
Shekau era stato di recente "ammutinato" dall'Isis
L'uso del condizionale – per quanto riguarda la presunta uccisione del leader militare – è d'obbligo: altre volte infatti Abubakar Shekau era stato dato per morto, salvo ricomparire in video a smentire le forze di sicurezza. La notizia della morte del capo di Boko Haram è stata data in coincidenza con la visita in Nigeria del segretario di Stato americano John Kerry e dopo l'annuncio, a inizio agosto, della cacciata di Shekau dalla guida dell'organizzazione da parte dell'Isis, e della sua sostituzione con Abu Musab al-Barnawi, ex portavoce di Boko Haram e, secondo alcuni giornalisti nigeriani, figlio dello stesso fondatore del gruppo terroristico, Mohammed Yusuf, ucciso dopo essere stato catturato vivo, nel 2009, dalle forze di sicurezza nigeriane.
Chi è Abubakar Shekau: sotto la sua leadership 20mila morti
L'annuncio della "sostituzione" Shekau aveva rivelato la spaccatura all'interno del gruppo: una frattura nata dal mancato rispetto da parte del leader delle direttive arrivate da Daesh, a cui aveva giurato fedeltà nel marzo 2015, una delle quali sarebbe stata quella di non utilizzare più bambini negli attacchi kamikaze. Tuttavia, in un messaggio audio diffuso all'indomani della sua estromissione, Shekau aveva denunciato di essere stato "ingannato" dai combattenti dell'Isis, dichiarandosi quindi "ancora membro di Boko Haram". Abubakar Shekau è (o era?) alla guida di Boko Haram dal 2009; durante la sua leadership sono morte 20.000 persone e altre 2,6 milioni sono state costrette a scappare dalla Nigeria e dagli altri paesi in cui è presente Boko Haram.
