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Covid 19

New Delhi nel terrore: si rischiano 100.000 casi di Coronavirus

Dopo settimane di lockdown, l’India ha riaperto centri commerciali, alberghi, ristoranti e luoghi di culto in numerose città, ma la decisione coincide con il momento di massima preoccupazione per l’aumento della pandemia. Preoccupa in particolare la situazione di New Delhi: un comitato di esperti ha riferito che la città potrebbe arrivare a 100.000 casi entro la fine di giugno se le attuali tendenze continuassero.
A cura di Susanna Picone
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Se è vero che in Europa la situazione legata all’emergenza sanitaria sta lentamente migliorando, non si può dire lo stesso per il resto del mondo. Due giorni fa l’Oms ha segnalato oltre 136.000 casi di contagi in un solo giorno, il massimo registrato finora. Tra i Paesi che tremano ancora per il Covid-19 c’è sicuramente l’India. A New Delhi le infezioni aumentano rapidamente e secondo un comitato di esperti composto da cinque importanti medici si potrebbe arrivare a 100.000 casi di contagio entro la fine di giugno se le attuali tendenze continuassero. Nella capitale indiana si sono registrati circa mille nuovi casi in 24 ore, portando il bilancio complessivo a quasi 30.000, con oltre 800 morti. Il picco giornaliero, oltre 1.500 nuove infezioni, è stato registrato all'inizio di questo mese, ma la sua traiettoria verso l'alto continua a preoccupare gli esperti anche perché la città questa settimana esce dal lockdown. E gli amministratori della città sanno di avere una struttura sanitaria del tutto inadeguata all'emergenza.

L'India riapre nonostante l'impennata di casi di Covid

In alcune zone dell'India, compresa Nuova Delhi, riapriranno questa settimana i centri commerciali e i ristoranti. In tutti i luoghi pubblici sarà obbligatorio indossare la mascherina e mantenere il distanziamento sociale. Le aperture non sono uguali per tutta l'India. A Mumbai, capitale finanziaria dell’India e dove è stato registrato il tasso più alto di contagi del Paese con oltre 50.000 casi, gli uffici hanno riaperto lunedì ma sono rimasti chiusi i templi e i centri commerciali. In India per combattere l’epidemia di coronavirus è stato introdotto un rigido lockdown il 25 marzo, ma è stato allentato gradualmente da maggio.

Riaprono anche templi e altri luoghi religiosi

Oltre a uffici, centri commerciali, hotel e ristoranti, in diverse zone dell'India sono stati riaperti anche i templi e altri luoghi religiosi. Ovviamente ci saranno delle regole da rispettare: nei templi, ad esempio, saranno sospese le offerte, i cori e ognuno dovrà pregare da solo. I fedeli dovranno indossare la mascherina nei templi di Hanuman Garhi e Tirupati Venkateswara, utilizzare il disinfettante per le mani e mantenere il distanziamento sociale.

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