Muore a 28 anni durante vacanza in Turchia e le asportano il cuore. Il marito accusa: “Atto disumano'”

Beth Martin, 28enne britannica, madre di due bambini di cinque e otto anni, era partita con il marito Luke e i figli per una vacanza in Turchia, desiderosa di concedersi qualche giorno di relax in famiglia. Ma il viaggio, iniziato con spensieratezza, si è trasformato in una tragedia inspiegabile e angosciante nel giro di appena 24 ore.
Il secondo giorno di permanenza, Beth ha iniziato a sentirsi male. Secondo il racconto del marito, ha improvvisamente iniziato a "delirare" ed andare "in confusione". Portata d’urgenza in ospedale, le sue condizioni sono peggiorate rapidamente. Il 29 aprile, a sole 24 ore dal ricovero, la giovane donna è deceduta. Le cause della morte non sono ancora state chiarite.
La gestione della vicenda da parte delle autorità turche ha sollevato numerosi interrogativi. Luke ha dichiarato di non essere stato informato sul reale stato di salute della moglie, e che inizialmente gli è stato negato qualsiasi contatto con lei. Quando ha cercato di ottenere aggiornamenti, è stato lasciato nel silenzio più assoluto. Poi, lo shock: è stato accusato di aver avvelenato la moglie. Arrestato e interrogato per ore all’interno di un furgone della polizia, circondato da agenti armati, ha vissuto un incubo. Alla fine è stato scagionato, ma il trauma di quell’esperienza lo accompagnerà a lungo.
Come se non bastasse, la vicenda ha assunto contorni ancora più inquietanti quando, una volta rimpatriato il corpo di Beth nel Regno Unito, un’autopsia ha rivelato che il cuore era stato rimosso. Nessuno aveva informato la famiglia, né tantomeno chiesto il consenso. Un dettaglio che ha lasciato i familiari sgomenti e ancora più addolorati.
Luke ha raccontato anche il momento straziante in cui ha potuto vedere Beth per l’ultima volta: gli è stato concesso un solo minuto all’obitorio, prima che il corpo venisse portato via. In un secondo episodio ancora più assurdo, è stato costretto – con l’aiuto di un traduttore – a trasportare il corpo della moglie in un sacco attraverso l’ospedale. Un’umiliazione che si è aggiunta al dolore.

Il marito, che ha speso migliaia di sterline per riportare la salma a Portsmouth, in Regno Unito, ha affidato ai social il suo sfogo:
"È stata la settimana più devastante e traumatica della mia vita. E come se non bastasse, ho dovuto dire ai miei figli che la loro mamma non sarebbe mai più tornata. Mi ha spezzato". E ancora: "Due settimane fa siamo partiti in quattro, oggi siamo tornati solo in tre. Ho perso mia moglie, i miei figli hanno perso la loro mamma, abbiamo perso il cuore della nostra famiglia".
Luke ha anche condiviso il dolore per il ritorno a casa, dove tutto sembrava continuare come se nulla fosse accaduto:
"Il silenzio di notte, mentre i bambini dormono, è assordante. Sistemare per l’ultima volta i suoi vestiti, capire che ora sarò io a dover essere sia padre che madre… È un peso insostenibile".
In un appello accorato, ha scritto: "Se qualcuno può imparare qualcosa da tutto questo, è che bisogna tenere strette le persone che si amano, non andare mai a dormire dopo un litigio, scattare foto, fare video, dire più spesso ‘ti amo'. Perché non si sa mai quando potrà essere l’ultima volta".
"Ti amo, amore mio. Per sempre al mio fianco. In questa vita e nella prossima."