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Miss iraniana bloccata nell’aeroporto di Manila da 12 giorni: “Se torno nel mio paese mi uccidono”

Bahareh Zare Bahari, reginetta di bellezza iraniana, da due settimane si trova nell’aeroporto internazionale di Manila sostenendo che rischia di essere uccisa qualora dovesse essere rimpatriata: secondo la donna, che chiede asilo politico nelle Filippine, Teheran sarebbe intenzionata ad eliminarla a causa delle sue critiche contro il governo.
A cura di Davide Falcioni
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Bahareh Zare Bahari, reginetta di bellezza iraniana, da due settimane si trova nell'aeroporto internazionale di Manila sostenendo che rischia di essere uccisa qualora dovesse essere rimpatriata: secondo la donna, che chiede asilo politico nelle Filippine, Teheran sarebbe intenzionata ad eliminarla a causa delle sue critiche contro il governo.

Bahari vive nelle Filippine da cinque anni, quando è arrivata nel Paese per studiare odontoiatria, ma è stata fermata dalle autorità 12 giorni fa di ritorno da un viaggio in Medio Oriente: su di lei, ha reso noto in un comunicato il Dipartimento dell'immigrazione filippino, pende un avviso di ricerca rosso dell'Interpol emesso – secondo la donna – in seguito ad una richiesta fatta dall'Iran nel 2018.

Bahari, che ha preso parte al recente concorso di bellezza Miss Intercontinental che si è svolto a Manila, è convinta che qualora facesse ritorno in Iran rischierebbe la vita a causa del suo sostegno a Reza Pahlavi, il figlio maggiore in esilio dell'ultimo scià Mohammad Reza Pahlavi e della sua terza moglie Farah Diba. In particolare, la donna ha raccontato di avere esposto un'immagine di Pahlavi, insieme ad una bandiera dell'ex monarchia iraniana, durante il concorso affermando di "cercare di essere la voce della mia gente". Intervistata telefonicamente dalla Cnn in una stanza del Terminal 3 dello scalo internazionale Ninoy Aquino di Manila dove si trova, la donna ha dichiarato che lo scorso 17 ottobre le è stato negato l'ingresso nel Paese al suo ritorno da Dubai ed è stato allora che ha chiesto formalmente asilo. Le autorità filippine, prosegue la Cnn, l'accusano anche di aggressione e percosse nella città di Dagupan (nord), accuse che Bahari nega fermamente definendole "una grande bugia" inventata per costringerla a tornare in Iran. Interpellata dalla Cnn, l'Interpol non ha voluto commentare il caso.

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