Migranti, il prossimo anno la Germania spenderà quasi 17 miliardi

La Germania di Angela Merkel sta progettando di spendere circa 17 miliardi di euro per affrontare il prossimo anno la crisi dei migranti. È quanto riporta il giornale Die Welt che cita un sondaggio condotto tra i ministeri delle Finanze dei Lander. Secondo il giornale, escludendo il piccolo Stato città di Brema che non ha fornito alcun dettaglio, i piani attuali suggeriscono che la spesa complessiva degli Stati sarebbe 16,5 miliardi di euro. Ma, sempre stando a quanto riportato da Die Welt, i costi effettivi potrebbero essere ancora più alti: i ministeri delle Finanze regionali, infatti, hanno basato i loro bilanci sulla stima effettuata da parte del governo federale che per il 2015 aveva previsto l'arrivo di circa 800mila rifugiati. In realtà, alla fine del mese di novembre, i richiedenti asilo giunti in Germania erano già 965mila.
La cifra che la Germania spenderà per i migranti, sicuramente più alta dei 15,3 miliardi di euro che aveva previsto di destinare al ministero dell'Istruzione e della Ricerca nel 2015, è il segnale degli sforzi che il Paese – destinazione preferita da molte centinaia di profughi in fuga dalle guerre e dalle povertà – sta mettendo in campo per far fronte all’emergenza immigrazione. Gli Stati tedeschi hanno ripetutamente denunciato la loro fatica nel contenere e gestire gli ingressi e la politica della cancelliera Merkel sta causando non poche tensioni all'interno dello stesso schieramento conservatore.
Intanto, dopo che nei giorni scorsi il ministro dell’Interno ha rivelato che si sono perse le tracce di rifugiati con passaporti siriani falsi e che potrebbero essere finiti nelle mani dell’Isis, il ministero degli Esteri tedesco ha reagito affermando che l’Europa deve riguadagnare il controllo delle sue frontiere. Il ministro ha voluto mettere in guardia da semplicistiche assimilazioni dei migranti con i terroristi e ha ricordato che molti estremisti arrivano proprio dall'Europa: “Tuttavia – ha sottolineato in un'intervista – a prescindere da questo, è importante riguadagnare più controllo su chi sta entrando e uscendo dall'Europa”.