Medio Oriente: incendiata moschea a Ramallah, attaccata sinagoga in Galilea

Tensione in Cisgiordania, dove questa notte coloni israeliani hanno bruciato una moschea vicino Ramallah. L’attacco è stato reso noto dai funzionari dei servizi di sicurezza palestinesi, che denunciano il ripetersi di atti di vandalismo dei coloni estremisti e di attivisti dell'estrema destra contro i palestinesi e i luoghi di culto musulmani e cristiani. Fonti della sicurezza hanno riferito che “i coloni hanno dato fuoco al primo e al secondo piano” della moschea nel villaggio di Al-Mughayar, nei pressi dell’insediamento di Shilo. Si è trattato di un attacco che ne ricorda un altro simile avvenuto qualche anno fa, nel 2012, nello stesso villaggio. La polizia israeliana ha confermato l’accaduto e ha dispiegato agenti nel villaggio. Il capo della polizia dello Stato ebraico ha anche aggiunto che sono in corso in quell’area dei disordini.

Galilea, bottiglia incendiaria contro un'antica sinagoga – Qualche ora dopo l’incendio della moschea, invece, una bottiglia molotov è stata lanciata contro l’antica sinagoga di Shfaram, città araba nel nord di Israele. Sconosciuti gli autori del gesto. Il luogo sacro, costruito 250 anni fa, era utilizzato nella prima metà del XX secolo dalla piccola comunità ebrea che viveva nella zona e successivamente è diventata un simbolo di convivenza quando fu dipinta da giovani arabi nell'ambito di una iniziativa congiunta contro l'odio e l'intolleranza. Alcuni testimoni hanno affermato che l'attacco ha causato lievi danni all'esterno della struttura. Nel quartiere di Gerusalemme Beit Safafa, inoltre, ignoti hanno scritto graffiti contro gli arabi e vandalizzato delle auto. Su un marciapiede si leggono le parole: “No auto, no arabi”. Nei giorni scorsi ci sono state forti tensioni a Gerusalemme Est, con la polizia israeliana e i manifestanti palestinesi che si sono scontrati.