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Medico legale USA smentisce Trump: “Otto Warmbier non è stato mai torturato”

Il coroner che ha effettuato l’autopsia sul corpo di Otto Warmbier ha smentito seccamente il presidente Trump, che ieri aveva dichiarato: “Il giovane è stato torturato oltre l’immaginabile”.
A cura di Davide Falcioni
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Un medico legale che ha effettuato l'autopsia sul corpo di  Otto Warmbier, lo studente americano di ventidue anni morto nel giugno del 2017 una settimana dopo essere stato rilasciato dalle autorità nordcoreane, ha smentito seccamente il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, secondo cui il giovane sarebbe stato "torturato oltre ogni immaginazione". Il coroner Lakshmi Sammarco ha affermato che sul corpo di Otto non vi era nessun evidente segno di tortura. Il decesso è invece stato provocato da un'improvvisa carenza di ossigeno nel cervello, anche se non è stato possibile stabilire cosa abbia determinato tale condizione neurologica: "Non sappiamo cosa sia successo a Otto Warmbier", ha dichiarato Sammarco, aggiungendo che la causa esatta della morte del 22enne non può in alcun modo essere determinata. In ogni caso, sul corpo del giovane non era presente nessun segno di tortura: ossa e denti erano perfettamente intatti e solo alcune piccole cicatrici erano presenti. Le condizioni generali del corpo, in ogni caso, sono state giudicate dal coroner "sorprendentemente buone" per un soggetto che era stato costretto a letto per oltre un anno.

Le dichiarazioni di Lakshmi Sammarco smentiscono dunque Donald Trump, che due giorni fa aveva dichiarato pubblicamente che Otto Warmbier era stato "torturato oltre l'immaginabile" dagli uomini del regime di Pyongyang. Il capo della Casa Bianca aveva dunque dato credito alle posizioni dei genitori del giovane ed aveva utilizzato la vicenda per attaccare frontalmente la Corea del Nord, malgrado finora nessun altro funzionario politico statunitense si fosse spinto tanto avanti in assenza di informazioni certe.

Otto Warmbier era stato arrestato durante una vacanza a Pyongyang nel gennaio 2016 per aver rubato uno striscione di propaganda del regime. Dopo un rapido processo venne condannato a 15 anni di lavori socialmente utili, trascorrendo buona parte del tempo fino alla sua scarcerazione in una prigione della capitale nordcoreana. Quando il ragazzo, che studiava Economia e Commercio alla University of Virginia, venne rilasciato, per ragioni che rimangono sconosciute, era in coma. Warmbier è morto poco dopo il rimpatrio negli Stati Uniti.

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