Marò, l’India discuterà giovedì la richiesta di proroga per Latorre
La Corte Suprema di New Delhi ha accettato di discutere giovedì una richiesta di proroga da parte dei legali del marò Massimiliano Latorre, attualmente in Italia per seguire un programma terapeutico dopo l'ictus subito alla fine di agosto 2014. La domanda è stata accolta nell'aula tre della Corte dai giudici Anil R. Dave e Kurien Joseph. Sono gli stessi che il 14 gennaio scorso aveva concesso a Latorre un prolungamento di tre mesi del permesso ottenuto in settembre. Ora nel caso venga accordata l'estensione del permesso si creerà un altro spazio temporale che dovrà essere gestito al meglio da politica e diplomazia per risolvere lo spinoso caso che ha contribuito ad un pugno di ferro tra India e Italia. In caso di rigetto della richiesta, invece, il governo Renzi deciderà come procedere, e ovviamente non si tratterà di una scelta fra le più semplici.
Marò, il caso va avanti da tre anni
Fatto sta che qualsiasi sarà la decisione presa dalla Corte indiana, avrà un riflesso sull'altro marò in India, Salvatore Girone, che continua a risiedere nell'ambasciata d'Italia e che, in occasione delle festività pasquali, ha ricevuto da alcuni giorni la visita della moglie e dei suoi due figli. Anche la sua situazione, ovviamente, viene analizzata con la massima attenzione dall'ambasciata e dalle autorità italiane. Nel suo caso, tutte le richieste precedenti di recarsi in Italia e ricongiungersi con la sua famiglia sono state declinate. Ormai sono trascorsi oltre tre anni da quando Girone e Latorre sono stati fermati in India il 19 febbraio del 2012. Secondo l’accusa, i due hanno ucciso due pescatori scambiandoli per pirati. I fucilieri della Marina si sono sempre difesi, adducendo di aver solamente sparato alcuni colpi di avvertimento.
