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L’Ue dice che la Russia ha attaccato l’Ucraina con armi chimiche: “Oltre 9mila attacchi proibiti”

L’Alta Rappresentante Ue Kaja Kallas accusa Mosca di usare armi chimiche vietate nel conflitto in Ucraina. Intanto il 18° pacchetto di sanzioni resta bloccato per il veto di Slovacchia e Ungheria.
A cura di Francesca Moriero
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AGGIORNAMENTO:

A Bruxelles, al termine del Consiglio Affari Esteri, l'Alta Rappresentante dell'Ue Kaja Kallas ha lanciato un'accusa durissima alla Russia: "Oltre novemila attacchi chimici proibiti sono stati registrati dall’inizio della guerra in Ucraina". Secondo quanto riferito, sarebbero i servizi di intelligence di Olanda e Germania ad aver raccolto e verificato i dati. Kallas ha parlato di una "preoccupante intensificazione" di questi episodi, che a suo avviso fanno parte di una strategia precisa: "Sorprendente ma dall'inizio dell'invasione ci sono stati oltre 9 mila casi di attacchi con armi chimiche proibite, lo dicono i servizi di intelligence di Olanda e Germania e il fatto che stiano aumentando è preoccupante. Putin vuole che Kiev si arrenda".

Il ricorso sistematico a sostanze vietate rappresenta, secondo la rappresentante estone, un ulteriore motivo per accelerare sull’imposizione di nuove sanzioni, ma l’unità dell’Unione Europea sembra essersi nuovamente incrinata.

Slovacchia e Ungheria bloccano il 18° pacchetto di sanzioni

"Mi rattrista che non siamo riusciti oggi a raggiungere un accordo", ha dichiarato poi Kallas con amarezza, riferendosi all’impasse sul diciottesimo pacchetto di misure restrittive contro la Russia. Da oltre due mesi si discute di nuove sanzioni, ma il consenso unanime richiesto è stato ancora una volta negato. La responsabilità, secondo il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski, va attribuita chiaramente a Slovacchia e Ungheria: "Chiedete a loro", ha detto secco ai cronisti; Kallas ha ribadito che "un accordo deve essere raggiunto", perché privare Mosca dei mezzi per continuare la guerra è essenziale. Ma l'Ue resta spaccata, mentre la guerra si fa sempre più brutale. Per Kallas, l'unico modo per convincere Putin a porre fine alla guerra è "forzargli la mano".

Meloni: "Putin ignora anche la mano tesa di Trump"

Nel frattempo, da Roma, la premier Giorgia Meloni ha commentato il peggioramento del conflitto e l’immobilismo russo: "Non vediamo alcun passo avanti. La Russia continua a colpire civili con attacchi sempre più brutali". La presidente del Consiglio ha però sottolineato con favore quella che definisce una "nuova postura americana": un'apertura al dialogo da parte dell’amministrazione Trump che, secondo Meloni, proprio Putin avrebbe scelto di ignorare.

Trump a Zelensky: "Puoi colpire Mosca?" Poi la smentita

La postura di Trump, in realtà, non sembra affatto morbida; secondo una rivelazione del Financial Times, durante una telefonata del 4 luglio con Volodymyr Zelensky, il presidente Usa avrebbe infatti incoraggiato Kiev a intensificare gli attacchi in profondità nel territorio russo. "Puoi colpire Mosca? Puoi colpire San Pietroburgo?", avrebbe chiesto Trump, sondando la possibilità di fornire armi a lungo raggio. Zelensky avrebbe risposto con prontezza: "Assolutamente. Possiamo farlo se ci fornisci le armi".

Poche ore dopo però arriva la smentita della Casa Bianca: "Il presidente Trump stava semplicemente ponendo una domanda, non incoraggiando ulteriori uccisioni. Sta lavorando instancabilmente per fermare le uccisioni e porre fine a questa guerra", ha detto alla Cnn la portavoce Karoline Leavitt. Poi la precisazione dello stesso Trump: Zelensky "non dovrebbe prendere di mira Mosca" e "io non sto dalla parte di nessuno", dichiarazioni che smontano le ricostruzioni del Financial Times.

Il presidente degli Usa Donald Trump ha quindi negato di voler consegnare all'Ucraina missili a lungo raggio, che renderebbero possibile colpire obiettivi più in profondità nella Russia. "No, non intendiamo farlo", ha detto il tycoon ai giornalisti Tuttavia, nei colloqui con gli alleati europei, il presidente non ha escluso di consentire l'ingresso di alcune armi offensive in Ucraina, compresi alcuni prodotti che il presidente ucraina ha precedentemente richiesto agli Stati Uniti ma non ha ancora ricevuto, secondo quanto riferito alla Cnn da alcuni funzionari a conoscenza del dossier.

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