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Covid 19

L’Oms: “La diffusione del Coronavirus rallenta ma salgono i tassi di mortalità”

Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità anche se c’è stata una “tendenza al ribasso” nel numero di contagi in Europa, la regione ha ancora la più grande percentuale di nuovi casi e decessi a livello globale, con il tasso di mortalità che continua a salire: “Attenzione alle feste di Natale, non abbassare la guardia”.
A cura di Ida Artiaco
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La diffusione del Coronavirus comincia finalmente a rallentare ma questo non significa che non ci saranno ulteriori vittime nei prossimi giorni. Anzi, gli ultimi dati dimostrano come continuino a salire i tassi di mortalità. Parola dell'Organizzazione mondiale della Sanità, che ha fatto il punto della situazione dell'emergenza Covid-19 nel mondo. Un chiaro esempio di questo trend è quello che sta succedendo in Italia: secondo il bollettino di ieri, martedì 24 novembre, sono stati registrati 23.232 nuovi casi, in netto calo rispetto ai giorni precedenti con la curva epidemiologica stabile verso il basso, ma anche 853 decessi, tra i numeri più alti in assoluto su base giornaliera della pandemia nel nostro Paese. In tutto il mondo, ne sono stati segnalati ben 67mila.

L'agenzia sanitaria delle Nazioni unite ha affermato nel suo ultimo aggiornamento epidemiologico che, anche se c'è stata una "tendenza al ribasso" nel numero di contagi in Europa, la regione ha ancora la più grande percentuale di nuovi casi e decessi a livello globale. Il numero delle nuove infezioni segnalati nel Vecchio Continente è diminuito di circa il 6%, dopo un calo del 10% la settimana precedente, suggerendo che i blocchi che sono stati adottati da numerosi paesi stiano effettivamente rallentando la trasmissione. Tuttavia, la regione rappresenta circa la metà delle nuove morti globali. Per evitare lo scoppio di una terza ondata di Covid-19 l'appello è quello di vivere un Natale nella maniera più sobria possibile senza abbassare la guardia e senza allentare troppo le misure restrittive, perché "bisogna attendere fino a quando i numeri non saranno bassi e si manterranno bassi".

Le cose non vanno meglio altrove. Anche l'Africa ha riportato il più alto aumento di nuovi casi e decessi, con i tassi più alti registrati da Sud Africa, Algeria e Kenya, e ha ripreso a preoccupare anche l'Asia. Il Giappone ha segnalato il maggior numero di casi giornalieri dall'inizio dell'epidemia, con oltre 2mila segnalati ogni giorno per cinque giorni consecutivi, un aumento del 41% rispetto alla settimana precedente. Il Myanmar ha inoltre riportato un aumento del 74% dei contagi confermati la scorsa settimana, con oltre 11mila nuove infezioni, e un aumento del 36% dei decessi, a 188.

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