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Locale offre sushi gratis a chi si chiama Salmone, in 2 giorni 150 cambi nome: interviene il governo

La trovata di un locale di Taiwan ha richiesto addirittura l’intervento del governo per mettere un freno all’iniziativa quando si è capito che molte persone, per lo più giovani, avevano preso sul serio l’offerta arrivando a cambiare nome in “Salmone”. In appena due giorni oltre 150 persone si sono recati negli uffici anagrafe per cambiare ufficialmente nome.
A cura di Antonio Palma
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Varare una campagna promozionale offrendo un pasto gratis per un limitato numero di clienti potrebbe sembra cosa assolutamente normale per un ristorante, la trovata di un locale di Taiwan però ha richiesto addirittura l'intervento del governo per mettere un freno all'iniziativa quando si è capito che molte persone, per lo più giovani, avevano preso sul serio l'offerta arrivando a cambiare nome in "Salmone".  Il caso, definito "caos da salmone" dai media locali, ha avuto come scenario una catena di ristoranti di sushi che all'inizio della settimana ha lanciato una promozione di due giorni che prometteva un pasto a base di sushi a volontà insieme a cinque amici a chiunque mostrasse di avere, carta d'identità alla mano, un nome contenente la parola "gui yu", i caratteri cinesi per indicare il salmone.

Più di qualcuno ha pensato di approfittarne subito e in appena due giorni oltre 150 persone si sono recati negli uffici anagrafe per cambiare ufficialmente nome inserendo la parola Salmone come secondo nome. Anche se le leggi di Taiwan consentono ai cittadini di cambiare ufficialmente il proprio nome fino a tre volte senza particolari giustificazioni, il massiccio afflusso di persone che volevano chiamarsi Salmone ha spinto subito le autorità locali a interessarsi alla questione facendo emerge la storia del locale e del sushi gratis.

"Questo tipo di cambio di nome non solo fa perdere tempo, ma causa scartoffie inutili", ha detto giovedì ai giornalisti il ​​viceministro degli interni, Chen Tsung-yen, esortando i cittadini a non seguire queste iniziative. "Spero che tutti possano essere più razionali al riguardo", ha aggiunto il ripresentante del governo. Molti dei giovani protagonisti del cambio nome, intervistati dai media locali, però sembrano di non essersi pentiti affatto anche perché presto potranno tornare a cambiare nome.

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