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Le confessioni choc di Donald Trump ai suoi collaboratori: “Hitler fece anche cose buone”

Secondo quanto confermato in un libro dell’anchorman della Cnn Jim Sciutto, Donald Trumo avrebbe più volte mostrato ammirazione davanti ai suoi ex collaboratori per Putin, Kim Jong Un e Adolf Hitler: “Ha fatto anche alcune cose buone”
A cura di Ida Artiaco
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Ammirazione per Adolf Hitler, Vladimir Putin e Kim Jong Un: questo ed altro è emerso dalle dichiarazioni degli ex collaboratori di Donald Trump che, quando era ancora presidente USA, si è lasciato andare più di una volta ad esternazioni su questi ed altri personaggi simili.

Stando a quanto confermato nel un nuovo libro "The return of great powers", in uscita martedì negli States e scritto dall'anchorman della CNN Jim Sciutto, l'ex tycoon avrebbe espresso in più occasioni la sua ammirazione per Adolf Hitler, sostenendo che il Fuhrer avesse fatto anche "alcune cose buone". In particolare, apprezzava del tedesco "la gestione dell'economia" e "la presa sui suoi generali", come riferiscono gli ex collaboratori di Trump.

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Non solo. Per l'ex inquilino della Casa Bianca, che potrebbe tornare ad essere protagonista delle elezioni presidenziali del prossimo novembre come candidato repubblicano, l'ungherese Viktor Orbán è "fantastico, un leader rispettato in Europa e nel mondo", il leader cinese Xi Jinping è "brillante", Kim Jong Un della Corea del Nord è "un bravo ragazzo".

Matthew Pottinger, vice consigliere per la sicurezza nazionale, profondamente coinvolto negli incontri di Trump con il leader nordcoreano Kim e il presidente cinese Xi, ha detto: "Aveva una fiducia quasi illimitata in loro. Questo è stato vero sia con Kim che con Xi, ma anche con i suoi alleati".

Non sono mancati gli elogi a Vladimir Putin, si legge sulla CNN che ha pubblicato una anteprima del libro. "Pensava che Putin fosse una persona a posto. Per lui era come se stessimo pungolando questi ragazzi. Se non avessimo la NATO, allora Putin non farebbe queste cose".

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Sciutto ha sottolineato che John Bolton, che ha servito come consigliere per la sicurezza nazionale sotto Trump, gli ha raccontato che l'ex presidente "si considera un pezzo grosso. E gli piace avere a che fare con altri pezzi grossi, come Erdogan in Turchia. Non è affatto un tipo duro, in realtà è esattamente il contrario. Ma è così che immagina se stesso".

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