Lascia 500 euro di mancia, cliente inseguito nel parcheggio e invitato a lasciarne il doppio

Passi la spesa minima di 1.500 euro a testa per sedersi in uno dei locali esclusivi della zona, passino anche i tavoli prenotabili solo sborsando decine di migliaia di euro, ma ora in Costa azzurra anche i ricchi si lamentano dopo aver scoperto che si fa sempre più largo una pratica poco apprezzata, imporre mance cospicue ai clienti dopo conti già salati. È quello che è accaduto ad esempio a un turista italiano a Saint Tropez dove sarebbe stato letteralmente inseguito dai camerieri perché la sua mancia da 500 euro era stata giudicata insufficiente.
L’episodio è avvenuto nei primi giorni di agosto, come raccontano i quotidiani locali Nice Matin e Var Matin, e ha fatto arrabbiare non poco il cliente che giura di non voler più rimettere piede nel locale. A raccontare l’episodio un amico del cliente che si è rivolto ai giornali locali, che da settimane stanno conducendo un’inchiesta su ristoranti, bar e bistrot per super ricchi in Costa azzurra.
"Un amico italiano è rimasto sorpreso quando è stato inseguito nel parcheggio perché la mancia di 500 euro non era abbastanza alta. Il personale gli ha chiesto di lasciare il 20% del conto. E così è stato. Cos'è questo modo di fare le cose? Diventiamo ostaggi di queste persone” si è lamentato il testimone, raccontando: "Il mio amico pensava di essere generoso lasciando 500 euro ma il cameriere gli ha detto che non bastava e che poteva fare ancora un piccolo sforzo per arrivare a mille euro perché era più coerente avvicinarsi al 20% dell’importo totale della sua spesa".
Una pratica che, insieme alle tecniche per selezionare ormai i super ricchi tra i ricchi, in realtà sembra molto diffusa tanto che sono ormai centinaia le lamentele arrivate alle autorità di Saint Tropez che hanno deciso di intervenire per mettere un freno a questi meccanismi. Infastidita da questa cattiva pubblicità, la sindaca di Saint-Tropez, Sylvie Siri, infatti ha deciso che il Comune reagirà.
“Non avevo valutato l'entità del fenomeno, in questa stagione non passa un giorno senza ricevere un reclamo, anche 3 o 4, si tratta di pochi ristoranti eleganti, ma fanno molti danni” ha spiegato la prima cittadina Più che l’acconto esagerato o l'ammontare delle spese minime imposte, "la grande preoccupazione rimangono le mance, quando il personale si permette di chiedere il 15% di mancia” ha aggiunto. Il comune ha deciso di agire sui locali da dove arrivano molte segnalazioni usando alcune leve “come l’autorizzazione all'occupazione del demanio pubblico o l'autorizzazione alla chiusura tardiva”. “Comunque, a fine stagione incontreremo i ristoratori», ricorda l'eletto. Nel frattempo non possiamo più tollerare questi slittamenti” ha concluso il sindaco.