“L’accoglienza di Barcellona ci ha dato forza”: la Global Sumud Flotilla è partita oggi dalla Spagna verso Gaza

Il ponte si è alzato alle 10.30 del mattino, le barche della Global Sumud Flotilla – la più grande missione umanitaria che abbia mai tentato di rompere l’assedio di Gaza – hanno fatto ingresso nel porto storico di Barcellona.
Dopo giorni di preparazione l’equipaggio è salito a bordo: tra loro anche l'italiano Tony Lapiccirella, già a bordo della Handala, la nave della Freedom Flotilla Coalition che lo scorso luglio fu intercettata e sequestrata dell’esercito israeliano.
Lapiccirella venne detenuto e bannato e oggi è salpato nuovamente per riprovare a portare tonnellate di aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, stremata dalla carestia e dal genocidio in corso.

“Davanti a noi si è aperto uno spettacolo impressionante: migliaia di persone assiepate lungo i moli, bandiere, cori, applausi, un palco con artisti e interventi dal vivo. Abbiamo avuto un’accoglienza che in un attimo ha cancellato la fatica degli ultimi giorni”, ha raccontato a Fanpage.it Lapiccirella, uno dei promotori italiani della missione globale.
“Dal 23 di agosto che siamo qui a fare training, abbiamo lavorato giorno e notte per preparare le imbarcazioni, cercavamo di organizzare le crew e prepararle. Adesso il morale è di nuovo alto: l’accoglienza che abbiamo avuto a Barcellona ci ha dato molta forza”, continua.
Al momento sono circa venti le navi già partite dal porto di Barcellona, con i partecipanti distribuiti a bordo delle circa 20 imbarcazioni. Adesso si fermeranno per completare gli ultimi dettagli tecnici prima della partenza verso Tunisi, dove la flotta si ricongiungerà con altre imbarcazioni in arrivo da lì, da Genova e presto dalla Sicilia.
In totale, spiegano gli organizzatori, si arriverà a circa cinquanta navi. A guidare il convoglio è la “Family”, la lead boat con parte della delegazione italiana a bordo, incaricata di coordinare le altre.
“Da qui cercheremo di tenere insieme l'intera flotta”, spiega Lapiccirella. L’obiettivo è chiaro: portare solidarietà concreta e simbolica a Gaza, spezzare l’assedio con una mobilitazione civile senza precedenti.