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Guerra in Ucraina

La Wagner torna in Ucraina ad agosto ma è scontro con i generali russi: “Vogliono distruggerci”

“Il 5 agosto Wagner riprenderà i combattimenti in Ucraina”, ha annunciato il leader Prigozhin mao scontro diretto con il Ministero della difesa russo è ormai aperto. Il capo dei mercenari russo però ha ribadito il rifiuto dei suoi combattenti Wagner di firmare contratti con il Cremlino.
A cura di Antonio Palma
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Il gruppo mercenario Wagner tornerà a combattere in prima linea in Ucraina ad agosto dopo aver abbandonato le posizioni di prime linea a Bakhmut, lasciandole in  mano all'esercito regolare russo. Lo ha annunciato lo stesso leader della milizia privata, Yevgeny Prigozhin, dopo voci di una rottura definitiva con lo stato maggiore di Mosca e i generali russi, da tempo ormai nel mirino del leader della Wagner.

"Il 5 giugno siamo partiti dal fronte in ucraina e il 5 agosto Wagner riprenderà i combattimenti in Ucraina", ha detto Prigozhin parlando in un video ripreso dalla Cnn mentre si trova a Ulyanovsk conViktor Bout, il trafficante d'armi graziato da Biden in cambio di Brittney Griner.  Un messaggio che, almeno per il momento, sembra voler calmare le acque dopo i violenti proclami di Prigozhin che prima ha bollato come  incompetente i generali russi e poi addirittura li ha additati come diretti nemici che avrebbero tentato di distruggere il gruppo armato privato.

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Guerra aperta tra la Wagner e lo Stato maggiore russo

Solo nelle scorse ore, infatti il leader della Wagner, rispondendo a una domanda su quale potrebbe essere la prossima area di intervento del suo gruppo, aveva affermato sarcasticamente che non era detto che sarebbero tornati in Ucraina dichiarando: "Ci trasferiremo nel Nord del Messico".  Alla base delle affermazioni uno scontro aperto con il ministero della Difesa russo che "ha cercato per due volte di distruggere il Gruppo Wagner", secondo il fondato della milizia.

"Non stiamo parlando solo di qualche interferenza, ma di una distruzione fisica e intenzionale. Sia allora che oggi" ha dichiarato nei giorni scorsi Prigozhin, spiegando addirittura che i miliziani sono rimasti senza armi durante la battaglia per il controllo di Bakhmut dopo che Mosca ha chiuso il rubinetto degli rifornimenti.

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Prigozhin: "No firmeremo nessun contratto"

In realtà lo scontro si è animato dopo che Mosca ha chiesto ai miliziani del gruppo di firmare un contratto diretto con il Ministero della difesa. Mercoledì il capo dei mercenari russo però ha ribadito il rifiuto dei suoi combattenti Wagner di firmare contratti con il Cremlino, nonostante anche Putin ha affermato che gli accordi sono necessari.

In un incontro televisivo pubblico, Putin infatti ha appoggiato un appello del ministero della Difesa affinché i combattenti "volontari" in Ucraina firmiamo contratti con il comando militare russo. Un appello caduto però nel vuoto. "Nessuno dei combattenti di Wagner è pronto a percorrere di nuovo il sentiero della vergogna. Ecco perché non firmeranno i contratti” ha detto Prigozhin  affermando tuttavia di ritenere possibile una "soluzione di compromesso" tra Putin e il parlamento per consentire ai combattenti di Wagner di ricevere garanzie e uno status certificato come combattenti.

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